Cultura e Spettacoli

Un uomo e un cane. La loro amicizia dura da 5000 anni

Lo scheletro di un cacciatore con accanto i resti del suo cane, risalente a cinquemila anni fa, è stato rinvenuto alle porte di Mantova

Lo scheletro di un uomo con accanto i resti del suo cane, risalente almeno a cinquemila anni fa, è stato rinvenuto nella zona di Valdaro, alle porte di Mantova.
É uno dei più antichi esempi, almeno in Italia, del legame tra l'essere umano e il suo più antico compagno di caccia. «Si tratta di una scoperta eccezionale» ha detto Elena Maria Menotti, direttore del Nucleo operativo del1a Sovrintendenza archeologica di Mantova, che ha compiuto il ritrovamento. Secondo gli esperti si tratta di un cacciatore, come testimoniano le punte delle frecce in selce che sono state trovate vicino ai resti. «Abbiamo voluto chiamarlo il cacciatore Orione- Ha spiegato Elena Maria menotti - mentre il cane l'abbiamo chiamato Sirio» I nomi sono stati scelti a partire dal mito greco che da il nome all'omonima costellazione. Quella che nel cielo estivo è sempre accompagnata dal «canis maior», la stella di Sirio».
Sempre nella stessa zona anni fa furono rinvenuti i resti degli «Amanti di Valdaro», gli scheletri di un uomo e di una donna abbracciati, risalenti al neolitico. Resti diventati così famosi da essere citati anche in una canzone di Giovanotti Temporale: «Hanno scoperto una casa dell'antichità/
Due scheletri abbracciati qualche osso poco o niente/
Ma il loro bacio va avanti per l'eternità».
Orione, sepolto rannicchiato con il cane ai suoi piedi, sarà portato assieme ai resti dell'animale nel museo archeologico di Mantova.

Magari qualcuno dedicherà qualche verso anche a loro.
Msac

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