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Scandalo Datagate, spiati anche il premier israeliano e un commissario europeo

I servizi americani e britannici avrebbero intercettato anche l'Onu, l'Unicef, una Ong e almeno tre ministri tedeschi

Scandalo Datagate, spiati anche il premier israeliano e un commissario europeo

Nuove rivelazioni sul cosiddetto caso Datagate. L'agenzia nazionale di sicurezza statunitense (Nsa) avrebbe spiato anche Ehud Olmert, all'epoca premier israeliano, il commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia e almeno tre ministri tedeschi, ma anche ong e organizzazioni internazionali, come Onu, Unicef e Mèdecins du Monde.

La notizia è stata riportata da New York Times, Guardian e Spiegel sulla base di nuovi e più dettagliati documenti relativi attività di spionaggio della National Security Agency americana che ha preso di mira oltre mille personalità di spicco in 60 diversi Paesi. In particolare sembra che i servizi britannici intercettarono le comunicazioni telefoniche del Commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia, ma anche la rete telefonica dei ministeri berlinesi ed almeno un’ambasciata tedesca in Ruanda.

Tra le persone intercettate figurerebbe anche l’ex ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, mentre tra i dati ci sarebbe anche un indirizzo mail con la dicitura "primo ministro israeliano" (allora Olmert). "Si tratta di un target modesto", ha commentato Olmert al Nyt, spiegando di aver avuto tutte le conversazioni più sensibili con il presidente di George W. Bush di persona. Più controverso lo spionaggio di Almunia, vice presidente della Commissione Ue con il compito di supervisionare le questioni Antitrust che in passato hanno riguardato anche società americane come Microsoft o Intel. Nei documenti, spiega il Nyt, non si precisa se lo spionaggio delle comunicazioni di Almunia sia stato richiesto dagli americani o dai britannici.

In una nota la NSA ha negato di aver operato nell’interesse dalle aziende a stelle e strisce. 

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