Automotive

Subaru WRX STI, il test

Non è più protagonista del campionato del mondo rally, ma la regina è sempre lei, come dimostrano le prestazioni impareggiabile e il comportamento dinamico unico

Subaru WRX STI, il test

Rivista leggermente nell’estetica, la Impreza mantiene intatti i canoni stilistici che l’hanno resa celebre in tutto il mondo: la carrozzeria tre volumi e il grande alettone posteriore.
Di poco più leggera del modello precedente, di dimensioni maggiori e più bassa da terra, la nuova Impreza si prepara a sbaragliare la concorrenza; che a dire il vero non esiste più, visto che anche Mitsubishi Lancer ha abbandonato il settore con la sua EVO.

Ma il bello comunque è tutto sotto il cofano, dove trovano posto un nuovo intercooler, un turbocompressore e la doppia fasatura variabile per garantire un migliore valore di coppia ai regimi più bassi, oltre a moltissima elettronica che, tra l’altro, aiuta a gestire i tre differenziali: elicoidale all'avantreno, meccanico a lamelle centrale e tipo Torsen dietro.
E poi c’è lui: il famoso quattro cilindri boxer 16 valvole di 2.457 cc: la potenza è di 300 cavalli a 6.000 giri, con un valore di coppia pari a 407 Nm a 4.000 giri.
Trazione ovviamente integrale e prezzo di partenza: 44.500 euro.
Salendo sull’auto, l’abitacolo appare sobrio e funzionale, come si addice a una Subaru, e la posizione di guida è rasoterra.
Alla guida la WRXSTI non tradisce le aspettative: lo sterzo è diretto e preciso ma la sorpresa è il telaio, che rende semplici cambi di direzione percorsi a tutta velocità. Sul fronte motore, come al solito, sono garantiti un allungo e una spinta entusiasmanti.

L’elettronica è più ricca che mai: la regolazione del carattere e dell'erogazione della potenza avviene attraverso il comando SI-DRIVE posizionato sul tunnel centrale. Da Intelligent a Sport Sharp, passando da Sport, si scoprono tre caratteri che lavorano con altrettanti livelli di traction control e distribuzione della coppia tra asse anteriore e posteriore, quest'ultimo parametro regolabile secondo i gusti del driver.
Con il DCCD (Driver Control Central Differential) inoltre si può scegliere di darle una connotazione sottosterzante nella percorrenza di curva, rendendo così meno tecnica e impegnativa la guida.

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