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Chi insulta Cécile Kyenge deve risarcire pure Anpi e Arci

Condannato leghista che aveva detto: "Se ne torni nella giungla". E il giudice gli risarcire anche una schiera di associazioni (di sinistra)

Chi insulta Cécile Kyenge deve risarcire pure Anpi e Arci

Chi insulta Cécile Kyenge, ai microfoni di qualche radio, su qualche social network o in televisione, rischia di pagare salato il conto a una nutrita schiera di associazioni di sinistra. Ne sa qualcosa Paolo Serafini, 52enne consigliere circoscrizionale di Trento. Oltre alla condanna per gli insulti razzisti postati su Facebook il politico, eletto con la Lega e poi passato al gruppo misto, dovrà risarcire anche un lungo stuolo di associazioni che si sono costituite parti civili. Tra queste, in primissima linea, i partigiani dell'Anpi e l'Arci.

"Prenda atto la ministra che ovunque si muove viene fischiata e insultata - scriveva Serafini su Facebook el luglio dello scorso anno - Ci sarà un perché! Rassegni le dimissioni e se ne torni nella giungla dalla quale è uscita". A corredo del post, l'ex esponente del Carroccio aveva pubblicato un serie di foto di scimmie. La notizia aveva destato un fortissimo scalpore. Un consigliere del Pd aveva immediatamente denunciato Serafini con tanto di esposto in procura che ha dato il via a un processo che si è concluso lo scorso 15 maggio.

Serafini è stato condannato a una multa di 2.500 euro oltre, ovviamente, al pagamento delle spese processuali. Ma la pena non finisce qui. L'ex leghista dovrà, infatti, a risarcire anche il danno morale a tutte quelle associazioni che si erano costituire parti civili.

La lista è piuttosto lunga: Arci e i partigiani dell’Anpi del Trentino, l’Associazione nazionale giuristi democratici, l’Associazione stati giuridici per l’immigrazione e l’Associazione trentina accoglienza stranieri.

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