Cronache

Corea del Sud, un milione di fedeli alla messa del Papa

Terzo giorno nel sud-est asiatico per Francesco. Beatificati 124 martiri: "I primi apostoli"

Corea del Sud, un milione di fedeli alla messa del Papa

Un milioni di fedeli alla messa del Papa in Corea del Sud. Questa mattina alla Porta di Gwanghwamun di Seoul Francesco ha presieduto la Messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e altri 123 martiri, appartenenti alla prima generazione di cattolici coreani uccisi tra il 1791 e il 1888 durante le persecuzioni contro i cristiani. Alla celebrazione, riporta Radio Vaticana, hanno partecipato circa 800mila persone. È la terza volta che si celebra la beatificazione di martiri della Chiesa coreana. La prima, riferisce Radio Vaticana, è stata il 5 luglio 1925 per 79 martiri nelle persecuzioni avvenute tra il 1839 e il 1846, la seconda il 29 febbraio 1968 per 24 martiri nelle persecuzioni del 1866.

Giovanni Paolo II celebrò invece la Messa con canonizzazioni di 103 martiri coreani nel corso della sua visita in Corea il 6 maggio 1984. "Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo", ha detto Papa Francesco nell'omelia. Proprio i martiri, ha ammonito il Pontefice, "ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno. Essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire. L'esempio dei martiri ci insegna l'importanza della carità nella vita di fede. Fu la purezza della loro testimonianza a Cristo, manifestata nell'accettazione dell'uguale dignità di tutti i battezzati, che li condusse ad una forma di vita fraterna che sfidava le rigide strutture sociali del loro tempo. Fu il loro rifiuto di dividere il duplice comandamento dell'amore a Dio e dell'amore al prossimo che li portò ad una così grande sollecitudine per le necessità dei fratelli.

Il loro esempio ha molto da dire a noi, che viviamo in società dove, accanto ad immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la più abbietta povertà; dove raramente viene ascoltato il grido dei poveri; e dove Cristo continua a chiamare, ci chiede di amarlo e servirlo tendendo la mano ai nostri fratelli e sorelle bisognosi".

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