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Luca Morisi, ecco l’uomo che ha creato il fenomeno Salvini

È un 40enne, che tiene un laboratorio di Filosofia informatica presso l’Università di Verona, il regista dell’effetto Lega

Luca Morisi, ecco l’uomo che ha creato il fenomeno Salvini

Il boom della Lega Nord è tutt’altro casuale, così come l’ascesa del suo leader, Matteo Salvini. Segretario federale del Carroccio da un anno, il 41enne milanese sta cercando di sdoganare a livello nazionale il suo partito, candidandosi a punto di riferimento del centrodestra. Lotta all’Europa e all’Euro, all’immigrazione clandestina e alla pressione fiscale: Salvini preme sull’acceleratore e studia da leader.

A fare i compiti a casa lo aiuta Luca Morisi (41 anni anche lui, ma mantovano). Filosofo del web – non a caso tiene un laboratorio di Filosofia informatica all’Università di Verona, dove è assunto a contratto –, guru di Internet, curatore dell’immagine, mentore mediatico. Sono queste le etichette appioppate al braccio destro del numero uno leghista. Ma lui stesso, su Twitter, si definisce “digital philosopher” e “social-megafono” che si occupa quasi 24 ore a settimana della comunicazione per il Matteo giusto. Morisi lavora nell’ombra e non gli piacciono i riflettori dei media di cui è studioso. Il consigliere strategico di Salvini – che ha soprannominato Il Capitano – è l’uomo dietro la crescita esponenziale della Lega, che da un anno a questa parte ha più che raddoppiato i suoi consensi: attualmente diversi sondaggi danno il partito sopra il 10%, con punte anche del 14%.

Nell’era in cui la politica la si fa – anche se non soprattutto – con annunci su Twitter o Facebook, chi meglio di un esperto del settore per affiancare un politico ambizioso e combattivo? Se il popolo della Lega ha trovato il suo nuovo leader, questi ha trovato l’uomo giusto per combattere la sua battaglia. È dunque anche lui il fautore del look delle felpe di Salvini, del servizio fotografico “desnudo” su Oggi, oltre che degli slogan e dell’onnipresenza del Capitano sulle bacheche social e sul piccolo schermo.

Per vincere la sfida del Sud, d’altronde, la Lega 2.0 di Salvini deve cambiare pelle. Per riuscirci si sta giocando la carta, senza coordinate geografiche, dei social network, dove Nord e Sud non esistono. E le cose stanno andando bene: su Facebook i “mi piace” alla sua pagina sono in continuo aumento e al momento sforano quota 561mila, mentre su Twitter i followers si fermano a 86mila. Ma i dati, rispetto a 12 mesi fa, si sono ingigantiti a dismisura.

Il terreno di gioco preferito è la piattaforma di Zuckerberg, più popolare dei cinguettii, che comunque premiano Matteo Salvini: un recente studio di Tweet Politics (condotto da Comin and Partners ed Eikon strategic consultino) ha rivelato che l’account del segretario federale del Carroccio è il terzo maggiormente in crescita, dietro Matteo Renzi e Beppe Grillo, mentre nella top three degli hashtag più ricorrenti si staglia #salvini.

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