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Tra satira e Maometto così Charlie Hebdo infiamma l'islam

La satira sull'islam ha spesso provocato reazioni violente nel mondo musulmano per cui ogni raffigurazione di Maometto è considerata blasfema. Ecco alcuni dei principali episodi

Tra satira e Maometto così Charlie Hebdo infiamma l'islam

La satira sull'islam, messa in atto da settimanali come Charlie Hebdo, ha spesso provocato reazioni violente nel mondo musulmano, per il quale ogni raffigurazione di Maometto è considerata blasfema.

Ecco alcuni dei principali episodi:

  • 12 settembre 2005: sul quotidiano danese Jyllands-Posten compaiono 12 caricature su Maometto, firmate dal vignettista Kurt Westergaard. In una delle immagini, il profeta è disegnato con una bomba al posto del turbante. L’iniziativa provoca un’escalation di violenze, con assalti alle ambasciate danesi nei Paesi islamici e oltre 50 morti.
  • 15 febbraio 2005: durante un’intervista tv, il ministro Roberto Calderoli indossa provocatoriamente una maglietta dove sono raffigurate le caricature su Maometto. Il gesto fa esplodere la rabbia dei musulmani libici: a Bengasi il consolato italiano viene saccheggiato e bruciato; muoiono 11 persone.
  • 14 aprile 2010: i creatori dell’irriverente cartone animato South Park ricevono minacce di morte dai fondamentalisti islamici per aver rappresentato Maometto vestito da orso nella 200esima puntata andata in onda negli Usa. Gli autori decidono di autocensurare l’episodio successivo, trasmesso su Comedy Central, sostituendo l’immagine del Profeta con una di Babbo Natale.
  • giugno 2011: il magnate egiziano delle telecomunicazioni, il cristiano copto Naguib Sawiris, finisce nella bufera per aver postato su twitter una vignetta che ritraeva Topolino e Minnie in versione islamica: lui con la barba e la jalabiya, lei con il velo.
  • 1 novembre 2011: la sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo viene distrutta da un incendio provocato da un lancio di molotov. La rivista aveva annunciato la pubblicazione di un’edizione speciale dedicata alla vittoria islamista in Tunisia. In prima pagina spicca un’immagine di Maometto che promette «cento frustate se non morite dal ridere».
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