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Isis, il grillino Di Stefano: "Il terrorismo islamico non esiste"

Di Stefano su Facebook: "I terroristi sono come i generali occidentali che in chiesa si battono il petto e poi massacrano milioni di civili inermi in Irak e Afghanistan"

Isis, il grillino Di Stefano: "Il terrorismo islamico non esiste"

Lo ha scritto sui social, sabato mattina, a qualche ora dalle notizie delle stragi islamiste di Lione, Sousse e nel Kuwait. Manlio Di Stefano, deputato cinque stelle, ha preso posizione contro la stampa "main stream" che chiama terrorismo islamico quello che - secondo lui - non lo è. Il suo post si titola così: "Il terrorismo islamico non esiste".

Insomma, per Di Stefano l'11 settembre, Charlie Hebdo, l'Isis e la strage sulla spiaggia tunisina sono storie inventate, o che non c'entrano con il radicalismo islamico. "Spegnete la TV e la radio, chiudete i siti web della stampa detta “main stream” - suggerisce il deputato su Facebook - e prendetevi qualche minuto per svuotare la testa dalle immagini viste in questi ultimi anni e soprattutto dalle parole sentite. “Terrorismo islamico”, “Attentato di matrice musulmana”, “Guerra religiosa”, “Caccia ai cristiani”…fermiamoci un po’ a riflettere su queste frasi senza preconcetti". Preconcetti, pregiudizi. Ecco, così Di Stefano considera il racconto sulle bandiere nere dell'Isis e sulle violenze del terrorismo islamico.

Poi riporta il racconto di un suo follower, musulmano, che è certo che questi attacchi siano in realtà rivolti contro l'Islam stesso: "Ripeto - dice l'elettore grillino musulmano - non esiste terrorismo di matrice religiosa. Le prime vittime siamo noi, hanno voluto colpirci apposta durante il mese sacro". Il motivo per cui Di Stefano ha riportato queste parole è sempice, ed è in linea con la posizione del M5S sul tema: chiamare questi attentati con il loro nome, infatti, secondo il deputato è "islamofobia". "Con questo non voglio dire - dice il grillino - che non esista una guerra di religioni in corso. Sto dicendo però che dietro il nome di Stato Islamico c’è un’accozzaglia di mercenari che usano la religione per fare proselitismo. Esattamente come i generali degli eserciti occidentali che si battono il petto in chiesa ogni domenica e poi massacrano milioni di civili inermi come in Iraq o Afghanistan".

"Chi uccide - continua Di Stefano - non rispetta nessuna religione, non segue nessun libro sacro che sia esso Corano, Bibbia o Torah. Chi uccide è solo un criminale. Non prestiamo il fianco a chi vuole questa guerra tra poveri, non alimentiamo l’islamofobia vedendo nei musulmani i nostri nemici, anche loro, come noi, si dividono in persone per bene e criminali".

A quanto pare i grillini considerano l'Isis una favola.

Niente di strano, considerando che Alessandro Di Battista, poco tempo fa, propose addirittura di "elevare ad interlocutori" i terroristi.

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