Cronache

Eraclea, profughi protestano per il cibo e lo buttano in strada

Gli immigrati ospiti del residence "Mimose" hanno protestato per il cibo considerato "scadente". Giorgia Meloni: "Quei soldi dovrebbero essere usati per le famiglie italiane"

Eraclea, profughi protestano per il cibo e lo buttano in strada

Una protesta scoppiata ad ora di cena. I profughi ospiti al residence Mimose di Eraclea (Venezia) hanno lanciato in strada i vassoi con il cibo, iniziando a protestare con urla di rabbia per il trattamento riservato loro. L'obiettivo della sollvezione dei profughi era la cooperativa Solaris che gestisce il residence di accoglienza.

Il tutto è successo ieri sera, in una città che ospita numerosi profughi e che da tempo si sta opponendo all'arrivo di ulteriori immigrati. Il sindaco di Eraclea, Giorgio Talon, è stato avvertito della protesta e la polizia si è recata sul posto per evitare che la situazione degenerasse.

Commenti sulla vicenda sono arrivati anche dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che su Facebook ha scritto: "A chi si lamenta e nel 90% dei casi non ha diritto all’asilo politico e alle ”solidali” cooperative che hanno trasformato l’immigrazione un business, ricordo che lo Stato italiano spende 30 euro al giorno per immigrato. Soldi che l’Italia non prevede invece per i suoi anziani, per i disoccupati, per le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e a mettere in tavola la cena". Poi ha lanciato un appello contro Matteo Renzi: "Al Governo invece chiedo: avete già messo in ginocchio Eraclea, la sua immagine di località turistica e gli operatori del settore con le vostre folli politiche sull’immigrazione. Dopo l’ennesima protesta di ieri continuerete a dormire o vi svegliate?".

Probabilmente continueranno a dormire.

Protesta profughi eraclea

Protesta profughi Eraclea

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