Cronache

Il sindaco musulmano rifiuta l'accoglienza per i profughi

Il primo cittadino dell'Argentario Arturo Cerulli non vuole immigrati nel suo Comune. "Se avessi strutture le userei per i miei concittadini". E attacca la sinistra radical chic

Il sindaco musulmano rifiuta l'accoglienza per i profughi

nostro inviato a Monte Argentario (Grosseto)

«Musulmano doc, convertito 27 anni fa, ma i migranti a Porto Ercole e Porto Santo Stefano non li voglio». Arturo Cerulli, primo cittadino di Monte Argentario, strizza l'occhio all'Islam, ma chiude la porta ai profughi. Lui, ingegnere nucleare cresciuto con l'ambizione di diventare sindaco, ha le idee chiare e sa bene che in un territorio come il suo questa convivenza stona. Nemmeno i progressisti di sinistra che da sempre trascorrono le vacanze qui, gradirebbero la presenza dei migranti. E forse, proprio per questo, buona parte della provincia di Grosseto e la Versilia a oggi si sono salvate.

Nella rossa Toscana sono 146, infatti, i Comuni che hanno detto «no» all'accoglienza. E poco importa se il presidente della Regione Enrico Rossi batte i piedi. «Il governatore dice che è nostro dovere farci carico dei profughi - tuona Cerulli - ma alla domanda “dove li metto, che gli faccio fare” non sa rispondere. Il contributo che ci darebbe lo Stato per l'accoglienza, poi, finirebbe mentre i problemi restano».

Il flusso incessante dal Mediterraneo prevede per la Toscana 5000 nuovi arrivi entro fine agosto. Eppure questo territorio offre già ospitalità a 4mila persone e copre il 5 per cento del totale nazionale. Ma più di 180 sindaci su 278 non sono disposti a fare di più. Cerulli è tra questi. Non lo fa per razzismo, lui che ha sposato una indonesiana e si è convertito due volte alla religione musulmana. Ma per realismo. «Mi hanno eletto sindaco dell'Argentario - spiega - e penso al mio territorio. Siamo tutti buoni a farci carico dei problemi del mondo, ma non deve accadere a discapito degli italiani. L'Argentario già contribuisce con 6 milioni di euro al patto si solidarietà. Qui siamo 13.500 e i problemi non mancano. Non abbiamo strutture libere per ospitare, ma se le avessi penserai ai miei cittadini. Ci sono cento famiglie in lista d'attesa per la casa». Sulla stessa linea la maggior parte degli amministratori toscani a cui il governo ha chiesto un ulteriore sforzo. Ma accanto ai piccoli centri, impossibilitati all'accoglienza, ci sono le intoccabili mete di vip e intellettuali progressisti, che predicano ma lo straniero come vicino non lo vogliono. Il diniego, in molti casi, è legato anche crisi economica. «C'è disoccupazione - sottolinea Cerulli - se questi profughi vengono e lavorano gratis a Porto Ercole e Porto Santo Stefano sottraggono posti di lavoro ai concittadini. I benpensanti di sinistra invece di parlare aprissero le braccia agli extracomunitari così i radical chic li fanno a casa loro.

Io non sono contrario all'accoglienza ma se non riesco a gestirla diventa un boomerang e non sono due lire che il governo può dare a garantire quella sicurezza fondamentale per gli abitanti dell'Argentario e per i vacanzieri».

Commenti