Cronache

Il segreto della longevità scritto in 30 geni

La fonte dell'eterna giovinezza si nasconde nel Dna: i suoi zampilli sgorgano da 30 geni che, opportunamente regolati, potrebbero allungare l'aspettativa di vita

Il segreto della longevità scritto in 30 geni

Complice uno stile di vita più sano e una maggiore cura del proprio corpo, l'aspettativa di vita è aumentata considerevolmente negli ultimi decenni. Nonostante i progressi ottenuti, la fonte dell'eterna giovinezza rimane ancora un miraggio per molti irraggiungibile. Eppure, a smentire i più increduli, ci sarebbe uno studio condotto da ricercatori svizzeri e tedeschi, del Politecnico di Zurigo e del consorzio tedesco per lo studio dell'invecchiamento a Jena (JenAge).

Secondo gli studiosi, infatti, la fonte dell'eterna giovinezza sarebbe contenuta nel Dna e in particolare in 30 geni che, se opportunamente regolati, possono allungare la speranza di vita, regalando così una vecchiaia in salute. L'analisi, per ora, è stata effettuata su tre degli organismi più studiati nei laboratori di genetica di tutto il mondo: il verme Caenorhabditis elegans, il pesce zebra e il topo. Tuttavia, i ricercatori sono convinti che anche l'uomo abbia i geni di "lungavita".

Per verificare l'ipotesi sono pronti a partire con uno studio ad hoc: e così, non avendo la possibilità di misurare direttamente la lunghezza della vita degli individui, faranno riferimento ad altri parametri (come il colesterolo e la glicemia) per controllare lo stato di salute e la qualità dell'invecchiamento.

La "caccia" ai geni della longevità è iniziata analizzando oltre 40.000 geni presenti nei tre animali di laboratorio, con l'obiettivo di trovare quelli che vengono "accesi" e "spenti" allo stesso modo nelle diverse fasi dello sviluppo dell'organismo. In questo modo sono stati identificati 30 geni comuni alle tre specie che giocano un ruolo chiave nei processi di invecchiamento.

Il loro effetto è già stato misurato nell'organismo più semplice, il verme Caenorhabditis elegans: bloccando selettivamente una dozzina di questi geni, è stato possibile allungare la vita dell'animale di almeno il 5%.

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