Cronache

Vicenza, partigiani umiliati: "Cantate 'bella ciao' altrove"

L'ira degli automobilisti durante una parata dei partigiani: clacson, grida e la richiesta di andare altrove

Vicenza, partigiani umiliati: "Cantate 'bella ciao' altrove"

"Bella ciao andate a cantarla a casa, senza occupare le strade". Non ha usato mezzi termini l'automobilista che due giorni fa ha attaccato una delegazione dell'Anpi che stava commemorando lungo una strada provinciale i caduti partigiani della Seconda Guerra Mondiale.

"Bella ciao, suonatela a casa vostra; non si può bloccare il traffico in questo modo", ha aggiuto l'uomo. Sostenuto nella rivolta da molti altri automobilisti a suon di clacson e fischi.Il tutto è successo a Monte di Malo (Vicenza) e alla commemorazione erano presenti le delegazioni dell’Anpi, dell’Avl dell’Ancr, degli alpini e dei fanti, gli assessori delegati di Monte di Malo e il sindaco di Cornedo.

Come scrive il Giornale di Vicenza, il presidente provinciale dell’Anpi Mario Faggion si è limitato a dire che "c’erano le autorizzazioni prefettizie per la sfilata". Autorizzazioni o meno, agli automobilisti non è piaciuta.

Giorgio Fin, componente del direttivo del movimento Anpi di Cornedo, alla fine del le proteste: "Sono frutto di ignoranza e sottintendono anche malafede. I valori della Resistenza sono eterni, hanno costituito il fondamento della democrazia e della libertà del nostro paese. L’organizzazione del corteo lungo la strada provinciale “Priabonese” dovrà, probabilmente essere rivisto, per non creare problemi al traffico, ma è e deve avere un grande valore simbolico". Ma La senatrice Erika Stefani della Lega Nord la pensa diversamente: "La mia è un’opinione personale. Va detto che la storia va ricordata nei suoi lati positivi e negativi. E ci deve essere la libertà di esprimere le proprie idee. Ci vuole rispetto e penso che questo tipo di rimostranze, come quelle degli automobilisti, siano un segnale di antipolitica. La gente vuole vedere risolti i problemi reali e contingenti piuttosto che ricordare momenti storici. Interpreto così le rimostranze degli automobilisti, preoccupati di raggiungere il loro posto di lavoro o i loro impegni sotto le feste.

La gente è ormai stanca e disgustata dagli ideologismi".

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