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Cinque motivi per cui l'Europa della Merkel è finita

Secondo il quotidiano tedesco Die Welt la Germania sta venendo isolata in Europa. I suoi alleati arretrano, la concorrenza è forte e molti di loro sono fedeli alla Ue e non alla Cancelliera

Cinque motivi per cui l'Europa della Merkel è finita

La Germania non ha più il potere che aveva in Europa fino a qualche mese fa. A raccontarlo è Die Welt, une dei principali quotidiani tedeschi, che questa mattina apre con un editoriale nel quale scrive che la capacità di azione di Angela Merkel e dei suoi uomini all’interno delle istituzioni europee stia progressivamente riducendo. E che i filo-tedeschi non riescano più ad avere ila forza decisionale che avevano precedentemente.

“Cinque motivi per cuo l’era Merkel in Europa è finita” è il titolo dell’articolo. Ma quali sono i motivo per cui Die Welt, giornale di stampo generalmente conservatore e vicino alle posizioni di austerità prmosse dall’Europa della Cancelleira, si spinge ad una critica così profonda nei confronti della Ue a trazione tedesca?

Il primo motivo è legato strettamente agli esiti elettorali nei vari Paesi comunitari. Le elezioni dell’ultimo anno, infatti, hanno visto ridursi profondamente il peso numerico del partiti nazionalia derenti al Partito Popolare Europeo. In Grecia la maggioranza di Centrodestra ha lasciato spazio al governo di Tsipras; in Portogallo ha vinto il Centrosinistra, in Finlandia e Polonia i conservatori sono stati superati da partiti nazionalisti. L’unica vittoria elettorape del Ppe è stata in Spagna, dove Mariano Rajoy ha battuto le opposizioni socialiste. In questo contesto il peso europeo dei partiti vicini alla Merkel si è decisamente ridimensionatio e con esso anche forza negoziale della Cancelliera.

Ciò che lega le mani alla Merkel è soprattutto l’opposizione che provienen dai suoi stessi alleati a Bruxelles. Tra le file dei Popolari, infatti, siede anche il premier ungherese Viktor Orban che, con chiusura delle frontiere da lui promossa e l’appello alla salvaguardia delle radici cristiane dell’Europa, si è posto come punto di riferimento per tutti coloro che, da destra, sognano un’Europa diversa da quella attuale. Dalla sfida che aveva ingaggiato con la Cancelleira la scorsa estate sulla questione migratoria, infatti, il primo ministro magiaro ne è uscito rafforzato e sostenuto da quasi tutti gli esecutivi dei Paesi dell’ex blocco socialista. Le immagini dei fatti di Colonia, inoltre, stanno rafforzando in molte opinioni pubbliche la convinzione che le scelte di Orban siano state migliori di quelle della controparte tedesca. Con cui, però, continua ad essere alleato a Bruxelles. Il disegno europeo che la Merkel sta preparando con Schulz – fatto die hotspost e centri di registrazione sotto la supervisione europea – vede dunque i suoi più forti oppositori all’interno della sua stessa colazionioe europea. Orban, dall’interno, è nelle condizioni dui fare saltare tutti i piani della Cancelliera.

Nonostante la Cdu mantenga in Germania una forte maggiroanza, che si esprime sia all’interno del parlamento tedesco che in quello europeo, il potere dei partiti di maggioranza all’interno delle istituzioni comunitarie si sta reducendo. Questo a seguito della volontà del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e di quelle del Parlamento Martin Schulz, che hanno deciso di depoliticizzare i propri mandati. Secondo Die Welt i due starebbero tentando di ridurre l’inflluenza che i partiti nazionali hanno all’interno delle rispettive istituzioni, pertanto la maggiornaza di cui godono i cristiano-democratici in Germania avrebbe più difficoltà a tradursi in influenza in Europa. Le istituzioni europee, dunque, starebbero cercando si svincolarsi dalla forza delle maggioranze dei paesi anzionali. E a rimetterci maggiormente sarebbe il governo che in tutta europa gode della maggiranza più forte: la grande colazione etdesca guidata da Angela Merkel.

Cosa ne è, invece, dei governi europei che sono fortemente schierati a favore dell’Europa della Merkel? Secondo Die Welt la lealtà degli alleati va all’Europa, non alla Germania. Qualora i cristiano-democratici dovessero trovarsi in minoranza in Europa, sarebbero pochi i governi nazionali che continuerebbero a vedere nella merkel un punto di riferimento. E’ il caso,per esempio, dell’Italia. Dopo avere appoggiato a spada tratta la causa tedesca durante la crisi greca, Renzi non avrebbe esitato a inasprire i propri rapporti con la Germania a causa a seguito della crisi dei migranti. Il comportamento del governo italiano mostrerebbe dunque come sia possibile che i propi alleati più fedeli possano opporsi alla Cancelleira pur rimanendo fedeli all’Europa.

Ciò nonostante Renzi rimane una figura troppo debole per porsi come alternativa credibile alla Merkel. Al contempo francoise Hollande e David Cameron hanno troppi problemi interni per potersi (o volersi) occupare della questione. Nonostante tutti, dunque, la Merkel rimane il leader più forte d’Europa. Perchè a lei non vi sono alternative. Ma i fatti di Colonia e le forti reazioni che questi hanno innescato nell’opinione pubblica tedesca testimoniano, secondo Die Welt, che le solide basi eelttorali su cui poggiava la Cancelliera potrebebro venire a meno. E che anche in Europa il suo ruolo di leadership starebbe traballando. E potrebbe già venire a meno, se solo esistesse un’altrenativa credibile.

@luca_steinmann1

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