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Calais, l'Amleto di Shakespeare in scena per i richiedenti asilo

Attori provenienti da Londra hanno recitato davanti ai profughi della Giungla di Calais la celeberrima tragedia shakespeariana. Trecento gli spettatori, che hanno seguito la pièce grazie a una sinossi in lingua

Calais, l'Amleto di Shakespeare in scena per i richiedenti asilo

I migranti della Giungla di Calais non riescono ad entrare in Inghilterra? Allora sarà l'Inghilterra ad andare a Calais. O almeno una parte di essa. Piccola ma significativa.

Nel gigantesco campo profughi che ormai da anni sorge sulle sponde francesi della Manica è andata infatti in scena una rappresentazione dell'Amleto di Shakespeare, allestita dagli attori della celeberrima Shakespeare's Globe di Londra.

Amleto e Ofelia, Rosencrantz e Guildenstern hanno recitato ieri davanti a circa trecento profughi su un palcoscenico speciale allestito da alcuni volontari con materiali che in futuro verranno riutilizzati per costruire nuovi ricoveri per gli ospiti dello slum.

"Quella di Amleto è la storia di un uomo depresso e frustrato, sospeso tra la vita e la morte, che non sa che fare e fatica a prendere delle decisioni - spiega Joe Murphy, drammaturgo e cofondatore di "Good Chance", il progetto che si occupa di allestire spettacoli teatrali nella Giungla - Una storia che ben si adatta alle migliaia di persone che si trovano nella medesima situazione."

"Qui nella Giungla - prosegue Murphy - ci sono moltissimi uomini giovani e soli. Adolescenti che affrontano la prova più difficile della loro vita, si distruggono mentalmente e fisicamente... è tragico a vedersi."

Agli spettatori sono state distribuite sinossi della storia di Amleto in varie lingue e nonostante varie scene del copione originale siano state tagliate per necessità tecniche, lo spettacolo sembra aver riscosso grande successo tra chi è riuscito a dimenticare, almeno per alcune ore, le dure condizioni di vita del campo.

Le ultime sono state settimane di grande tensione per i seimila abitanti della Giungla di Calais. Particolarmente contestato è l'intervento con cui la polizia francese ha distrutto la moschea e la chiesa del campo - costruite dai migranti - perché considerate "edifici pericolanti".

@giovannimasini

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