Cronache

Adesso arriva "Teleprofugo" per farci accettare l'invasione

A Bologna parte il progetto per insegnare giornalismo agli immigrati. Un modo anche per "sensibilizzare" gli italiani

Adesso arriva "Teleprofugo" per farci accettare l'invasione

Gli italiani ne sentivano proprio la mancanza. Una televisione interamente gestita da immigrati, che parli di immigrati e magari convinca pure gli italiani che le migrazioni sono una buona cosa. A Bologna hanno avuto una idea geniale: realizzare un corso di giornalismo per migranti e poi fargli anche gestire una trasmissione. Arriva "Teleprofugo" insomma. Una pacchia per le serate degli italiani.

Il progetto si chiama "Temporary journalism", un laboratorio di giornalismo studiato per sei richiedenti asilo debitamente selezionati. Hanno messo a disposizione le loro sedi sia la Trc che Telenettuno, due emittenti emiliane. L'obiettivo è quello di "realizzare servizi giornalistici" grazie allo scambio di informazioni tra migranti e giornalisti. Ad organizzare il tutto è la campagna "Bologna Cares!", la cui responsabile - Elisabetta Degli Espositi Merli - ha detto all'Avvenire, ripresa da Libero, che "attraverso il piccolo schermo i richiedenti asilo entreranno in tutte le case, riuscendo così a farsi conoscere da ogni fascia di pubblico e abucare gli stereotipi. È un modo diretto per sensibilizzare la popolazione sul grande tema dell'accoglienza, tentando di vincere diffidenze e resistenze".

Senza contare, ovviamente, che il progetto "Bologna Cares!" è interamente a carico dei contribuenti, facendo parte del sistema "Sprar" del Comune di Bologna, con la gentile collaborazione di Asp Città di Bologna, Consorzio Arcolaio, associazione Mondo Donna onlus e altre cooperative varie.

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