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Uomini sexy con l'hummus: l'Instagram per il turismo in Israele

Quattro studenti israeliani hanno aperto un profilo on line che si basa sullo spirito pacifista del tumultuoso '68 per promuovere il loro stile di vita comune a tutti i giovani del mondo

Uomini sexy con l'hummus: l'Instagram per il turismo in Israele

Un gruppo di studenti israeliani ha aperto un profilo su Instagram che si chiama Hot dudes and hummus, ovvero hummus e tizi focosi, con l’idea di presentare al mondo un’immagine del loro Paese diversa da quella ben nota, lontano da guerra e conflitti.

Attraverso le immagini dei ragazzi che accettano di farsi fotografare per poi pubblicare on line, gli ideatori vogliono far passare il messaggio che la loro vita è come quella di chiunque e per farlo hanno adattato il famoso slogan dei pacifisti fate l’amore, non fate la guerra” in “fate hummus, non fate la guerra”. Del resto fu proprio uno studente che, con lo stesso spirito e auspicando un mondo di pace, nel 1968 scrisse il motto in inglese su un muro dell’università francese di Nanterre.

In poco più di un mese l’account ha raccolto quasi 4000 follower da tutto il mondo e le foto dei ragazzi si moltiplicano. Il progetto è nato da quattro giovani che frequentano il Centro Interdisciplinare di Herzliya che, dopo aver constatato il fallimento delle diverse campagne promozionali del Paese, hanno voluto far conoscere al mondo come si vive nel quotidiano in Israele, che la vita dei giovani non è poi molto diversa da quella di altri ragazzi nei loro Paesi. I modelli non sono professionisti ma persone comuni che hanno abbracciato la causa.

La co-fondatrice del progetto, Betty Ilovici, ha dichiarato al Dailydot: “Siamo persone normali che vivono una vita normale e vogliamo trasmettere un’idea positiva di Israele”.

Anche a costo di attirare commenti antisemiti, i ragazzi portano avanti la loro idea con l’intenzione di espanderla, con l’aumentare dei follower, attraverso dei gadget e qualcuno ha anche suggerito di ampliare il concetto al di fuori di Tel Aviv, centro culturale del paese, per far conoscere la realtà di tutta Israele pure attraverso i musulmani e le diverse minoranze della comunità.

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