Cronache

"Non mi depilo" e posta la foto su Facebook: il web la copre d'insulti

"Non ho mai vissuto la depilazione come una scelta, ma come una coercizione sociale": la scelta di una ragazza scatena il dibattito in rete. Tra gl'insulti - migliaia -, anche messaggi di solidarietà: "Non ho ancora avuto il coraggio di fare la tua scelta"

"Non mi depilo" e posta la foto su Facebook: il web la copre d'insulti

"Queste sono le mie gambe: pallide e con tanti, tanti peli scuri": così inizia il post-sfogo di una ragazza su Facebook, che ha pubblicato - pur anonimamente - una foto delle sue gambe non depilate in shorts. Avrebbe voluto essere l'esempio che ognuno può - e deve - essere libero di comportarsi come vuole col proprio corpo, ma gli utenti del celebre social network l'hanno - letteralmente - coperta d'insulti: "Ma che schifo!".

"Sono sempre stata una ragazza pelosa - racconta lei nel post -, ho peli, e molti, sul sedere, sul collo, sulla schiena, sulle braccia, su queste mie amatissime gambe. Non ho mai vissuto la depilazione come una scelta, ma come una coercizione sociale. Se non mi depilavo le braccia, c'era sempre qualcuno pronto a fare qualche commento cattivello. E allora lo facevo, anche se silkepil e ceretta facevano un male cane e il prurito post lametta era insopportabile. Lo facevo anche se lo vivevo come un atto di odio di sè, di rifiuto del mio corpo".

"Era una stigmatizzazione di una caratteristica in sé per nulla dannosa - continua - , l'identificazione del mio corpo naturalmente florido (il mio ragazzo dice come una foresta, come un fiume), con qualcosa di sporco e maligno. Questa è la prima estate in cui oso mettermi gli shorts senza sentirmi costretta a sottopormi a questo processo di odio. Sono felice! Mi piacciono le mie gambe, mi piacciono i miei peli, mi sento piena di me, straripante di me. E mi sento finalmente di poter scegliere".

Il post segue la campagna lanciata dalla blogger femminista "Eretica" per sensibilizzare la libertà di ognuno d'indossare quello che vuole. Con l'hashtag #shortspertutti, ha chiesto ai seguaci di postare sulla pagina Facebook di "Abbatto i muri" un selfie delle proprie gambe in pantaloncini. Così anche la ragazza anonima, che si è trovata spiacevolmente oggetto delle beffe del web. "Ma sei davvero una donna?" e "Sei inguardabile", trai commenti.

A difenderla, tuttavia, ragazzi e ragazze che hanno elogiato il suo coraggio: "Grandissima! Anche io vivo la depilazione alla stessa maniera, ma non sono ancora riuscita a reagire come hai fatto tu. Davvero complimenti" e "Questa è una scelta che ben presto farò anch'io: ma chi l'ha mai detto che gli uomini possono non depilarsi e invece le donne devono torturarsi con cerette, aghi elettrici, lamette e chi più ne ha più ne metta?". Tra le critiche costruttive: "Bene. È una tua scelta, d'accordissimo. Ma perché dovremmo vivere la depilazione come rifiuto del nostro corpo? A me piace truccarmi, ma non ho rifiuto del mio viso. Amo tingere i miei capelli, ma non rifiuto il mio colore naturale. Mi depilo, ma non rifiuto ciò che altrimenti sarei. Semplicemente esistono modi per rendermi più bella e a me piace sentirmici".

Dura la risposta dell'autrice del blog "Abbatto i muri", in difesa della ragazza: "Abbiamo capito che il pelo è eresia e dato che qui siamo eretiche allora non ce ne può fregare di meno. Non esiste una legge che dice a voi di non depilarvi, ma lasciate che altre facciano un po' quello che vogliono. È una scelta, e non c'è motivazione alcuna per cui lei dovrebbe incontrare la vostra valutazione estetica. Aggiungo che mi fa schifo il body shaming - l'insultare il corpo altrui, ndr - di gruppo, la condivisione di una foto per farci due risate sopra e per poter vomitare un commento incattivito".

Infine, interessante il commento della ragazza anonima agli insulti ricevuti: "... La grande reazione negativa a questa foto dimostra che è vero che non abbiamo una scelta. La società ci dice: depilati, o ti faremo vergognare. Il pelo è così vergognoso che le pubblicità ci mostrano lamette scorrere su gambe glabre e lisce- invece, quelle per i rasoi da uomo ci mostrano delle barbe che ESISTONO prima di essere rasate. Pare che tutti dobbiamo credere che il pelo femminile non esista affatto. E invece sappiamo che esiste! E io credo nel mio diritto, nel nostro diritto, di scegliere cosa fare dei nostri corpi. Questi rituali di cura di sè non sono trivialità, sono una presenza costante nella nostra vita e ci dicono qualcosa. Nella mia, vogliono che siano i MIEI rituali, pieni di amore e cura. Mi rifiuto di aver paura.

E spero in un mondo in cui semplici opzioni estetiche non siano un’ardua rivoluzione, ma una scelta spensierata".

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