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Terremoto, parla l'autore della lettera di scuse lasciata sulla bara di Giulia

"È stato un gesto da essere umano, da semplice cittadino, non da vigile del fuoco. Non sono in servizio, sono andato per conto mio. Come volontario"

Terremoto, parla l'autore della lettera di scuse lasciata sulla bara di Giulia

Andrea De Filippo, 27 anni, è il vigile del fuoco che ha lasciato sulla bara della piccola Giulia una lettera: "Scusa piccola, se siamo arrivati tardi", ma i giornali si sono accorti di lui, non solo per questo gesto di estremo amore, ma anche per un tweet scritto nel giorno del terremoto, che poi è stato rimosso: "Laura Boldrini, vuoi dare gli alloggi agli sfollati o continuare a metterci quei parassiti degli immigrati?".

Il giorno dopo i funerali di Ascoli, all'Huffpost Post, il soccorritore ha raccontato questi giorni difficili: "Sono un volontario, ero lì come essere umano, prima di tutto. Non sono un vigile del fuoco effettivo. Lavoro a chiamata e sogno di diventarlo". E sulla lettera poi ha aggiunto: "Lasciare il biglietto è stato un gesto istintivo, che mi è venuto in mente sul momento".

Andrea ha raccontato anche i momenti di quel venerdì pomeriggio, quando ha lasciato il suo messaggio nella palestra dove c'erano le bare: "Non ho incontrato nessuno. Non ho incontrato la famiglia. Non volevo prendere i meriti di nessuno. Anche perché io non ho preso Giulia tra le braccia, ma ero lì accanto quando l'hanno estratta. Svuotavo i secchi con i calcinacci e non la potevo toccare, perché non ero in servizio".

"È stato un gesto da essere umano, da semplice cittadino, non da vigile del fuoco. Non sono in servizio", spiega ancora, "sono andato per conto mio. Come volontario, non ero in servizio", specificando di essere soltanto un soccorritore.

Il giovane era lì anche ieri, per i funerali: "Ho preferito restare fuori. Non ho pianto, ma ho gli occhi lucidi dalla notte del 24 anche perché ho rivissuto questa esperienza a distanza di sette anni. Io sono dell'Aquila".

Infine torna su quel tweet in cui criticava la presidente della Camera, Laura Boldrini: "È stato un momento di rabbia, mi è ribollito il sangue.

Chiedo scusa agli immigrati, ma non si deve ripetere un'altra Aquila".

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