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"Vino per Gerusalemme": ecco la prima prova non biblica sulla città

Rubato dai tombaroli e recuperato dalle autorità israeliane un papiro del settimo secolo A.C. svela l'esistenza e il ruolo centrale di Gerusalemme ai tempi del Regno di Giuda al di fuori delle fonti bibliche.

"Vino per Gerusalemme": ecco la prima prova non biblica sulla città

Un’importante scoperta archeologica arriva da Israele: è stata trovata la prima testimonianza non biblica relativa all’esistenza (e all’importanza) della città di Gerusalemme.

Si tratta di un papiro risalente al VII secolo avanti Cristo che è stato sottratto all’oblio cui l’avevano consegnato i tombaroli e i razziatori di reperti del deserto della Giudea. Era stato rubato in una grotta durante una delle decine di saccheggi dei “bracconieri” di antichità ed è stato ritrovato dalle autorità israeliane che l’hanno sottoposto a datazione e fatto analizzare dagli esperti.

La sorpresa è stata grande. Quel papiro, conservatosi per secoli grazie alle peculiarità climatiche del deserto, rappresenta la prima e più antica testimonianza storica e culturale ebraica relativa a Gerusalemme. Si tratta di un ordine commerciale, si direbbe – a rischio di banalizzarlo - quasi di una lista della spesa redatta dalla servitù del re. Del resto i documenti contabili, economici e commerciali sono tra le prime testimonianze storiche di decine e decine di civiltà più o meno antiche, dai sumeri fino agli achei e ai micenei.

La traduzione del testo proposta dagli studiosi israeliani è la seguente: “Dalla serva del re, da Na’arat: giare di vino per Gerusalemme”. La datazione, poi, colloca il reperto direttamente al settimo secolo avanti Cristo, al tempo del Primo Tempio, quello che sarebbe stato istituito – secondo la Bibbia – da re Salomone e abbattuto dai babilonesi tra il 586 e il 425 a. C.

L’importanza del ritrovamento è grande.

Come ha spiegatoa Usa Today Eitan Klein, responsabile dell’unità di prevenzione israeliana istituita contro i razziatori di vestigia archeologiche: “Il documento rappresenta una delle rarissime prove dell’esistenza di un’amministrazione organizzata al tempo del regno di Giuda e sottolinea la centralità di Gerusalemme nel ruolo di capitale economica del regno durante la seconda metà del settimo secolo avanti Cristo”.

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