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"Scuole a rischio infiltrazione dell'islam radicale"

Le accuse del capo degli ispettori dei servizi scolastici ed educativi d'Inghilterra: "Scuole pessime e deboli. A Birmingham si rischia un altro caso 'Cavallo di Troia'"

"Scuole a rischio infiltrazione dell'islam radicale"

Nella regione di Birmingham, la seconda città più popolosa dell’Inghilterra dove vivono piùù di un milione di persone, le scuole sono “spaventose” e il rischio, sempre più tangibile, è quello che riesca a infiltrarsi (di nuovo?) lo spettro dell’Islam radicale.

È una valutazione durissima che non arriva da un partito di opposizione, magari populista, ma da sir Michael Wilshaw, responsabile dell’Ofsted, l’ente governativo di ispezione, valutazione e controllo sugli standard dei servizi per l’istruzione, l’educazione e per l’infanzia nel Regno Unito. Wilshaw ha riservato parole durissime nell’analisi della situazione di quella che è una delle aree più popolate (e più a rischio) di tutta la Gran Bretagna.

Come riporta il Daily Mail, Wilshaw – che ormai è alla fine del suo mandato - ha detto: “Birmingham oggi è l’equivalente degli sobborghi stagnanti e degradati del 19esimo secolo. Non è accetabile che la seconda città d’Inghilterra abbia servizi da serie B. Il mio successore dovrà valutare bene come agire per risolvere questa situazione. Altrimenti, è solo questione di tempo e ci troveremo a dover affrontare un nuovo scandalo in stile ‘Trojan Horse’”.

La guerra di Wilshaw a Birmingham ha segnato un punto di svolta nel 2014 quando venne alla luce lo scandalo “Trojan Horse”, cavallo di Troia, secondo cui ci sarebbe stato un complotto estremista per fare delle scuole della città delle vere e proprie madrasse in cui insegnare l’Islam ed educare al salafismo i ragazzi di alcuni degli istituti scolastici della città. La polemica esplose quando venne pubblicata una lettera dai media inglesi in cui si ricostruivano le intenzioni e gli obiettivi di un gruppo fedele all’islamismo radicale.

Avrebbero estirpato dalle loro poltrone tutti i presidi che non si sarebbero mostrati abbastanza entusiasti nel consentire l’insegnamento dei valori della sharia in classe e tutti i genitori avrebbero dovuto fare fronte comune contro le attività blasfeme, tra cui le preghiere cristiane, la pratica mista di sport, l’educazione sessuale.

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