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Trump ha scelto il segretario di Stato: è il petroliere Tillerson

Rex Tillerson, presidente e ceo di Exxon Mobil, guiderà la politica estera Usa. Ma sul suo nome si profila un duro scontro politico al Congresso, che dovrà ratificare la nomina. I senatori repubblicani McCain e Rubio guidano la rivolta

Trump ha scelto il segretario di Stato: è il petroliere Tillerson

Ha sessantaquattro anni Rex Tillerson. Da quaranta lavora alla Exxon-Mobil, dov'è entrato come ingegnere e, con una formidabile scalata tipicamente americana, è arrivato a ricoprire il ruolo di presidente e ceo. Ora lascerà il gruppo petrolifero (presente in 50 Paesi) e andrà a ricoprire uno dei ruoli politici più importanti a Washington, quello di segretario di Stato. Un ruolo che lo porterà in giro per il mondo, a tessere rapporti e promuovere accordi nell'interesse degli States. Un lavoro tra i più difficili per svolgere il quale Tillerson, texano, potrà giovarsi dell'esperienza maturata negli anni, con contatti ad altissimo livello maturati nella finanza e nell'industria. Pur non avendo avuto esperienze politiche di governo, ha collezionato una vasta conoscenza dei dossier internazionali più importanti ed una pratica di negoziati delicatissimi che l'hanno portato a viaggiare in tutto il pianeta.

"La sua tenacia, la sua grande esperienza e la sua profonda conoscenza della geopolitica - si legge in una nota diffusa dalla squadra di transizione di Trump - lo rendono un'eccellente scelta per il Dipartimento di Stato. Lui lavorerà a favore della stabilità regionale e si concentrerà sugli interessi di sicurezza nazionale negli Stati Uniti".

Per la scelta di Tillerson pare siano stati decisivi i consigli che ha dato a Trump un grosso calibro del Gop, James Baker III (capo staff di Reagan e segretario di Stato di Bush senior). La sua nomina, che dovrà essere confermata dal Senato, rischia però di scatenare una durissima battaglia in Congresso, per i forti legami con il presidente russo, Vladimir Putin. Sia per rapporti d’affari, sia per la sua ferma opposizione alle sanzioni contro Mosca. Ma un gruppo di repubblicani, guidati dal senatore John McCain e dall’ex candidato alle primarie del Grand old party (Gop), Marco Rubio, sono già sul piede di guerra e minacciano di alzare le barricate, cercando di fare il possibile per far saltare la nomina.

I rapporti con la Russia, nonostante la stima reciproca manifestata da Trump e Putin, restano tesi. Mosca è accusata dalle agenzie di intelligence americane di aver aiutato Trump a vincere le elezioni, con attacchi informatici ai danni sia del partito democratico che di quello repubblicano. Trump ha già bollato le accuse come "ridicole", ma in Congresso si sono levate voci bipartisan che reclamano un’inchiesta.

Molti sono stati gli accordi internazionali messi a segno da Tillerson, ma ovviamente a far più discutere sono quelli con la Russia con la quale il ceo Exxon ha un rapporto che risale agli anni Novanta, quando supervisionò un progetto nell'isola di Sakhalin e cominciò a sviluppare un rapporto con Vladimir Putin. E nel 2011 la Exxon ha firmato con Rosneft, la compagnia petrolifera di stato russa, un accordo per la partnership nell'esplorazione petrolifera dell'Artico. Secondo quanto scrisse il Washington Post, dopo aver concluso l'accordo (a New York) Tillerson festeggiò con una cena a base di caviale in un ristorante di lusso di Manhattan insieme al presidente della Rosneft, ed intimo di Putin, Igor Sechin. Due anni dopo il Cremlino conferì a Tillerson l'Ordine dell'Amicizia, la massima onorificenza russa prevista per un cittadino straniero.

La Russia accoglie con favore la nomina di Tillerson. "Accogliamo la decisione del presidente eletto degli Stati Uniti e come ha detto più volte il presidente Putin, siamo pronti a lavorare con qualsiasi partner che sia interessato allo sviluppo di relazioni a pieno titolo con la Russia", ha detto da belgrado il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Sia il presidente Trump, che il nuovo futuro segretario di Stato non erano contrari allo sviluppo della nostra cooperazione, anzi.

Si tratta di persone pragmatiche e crediamo che questo pragmatismo sarà una buona base per la costruzione di relazioni reciprocamente vantaggiose sia dal punto di vista della cooperazione russo-americana, che da quello della soluzione dei problemi internazionali".

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