Cronache

Valanga da 120mila tonnellate "Colpa delle scosse? Forse no"

I carabinieri hanno ricostruito la dinamica della slavina che ha travolto l'hotel nel Pescarese: così è avvenuto il disastro

Valanga da 120mila tonnellate "Colpa delle scosse? Forse no"

La valanga che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano al momento dell'impatto aveva raggiunto una massa pari circa 120.000 tonnellate ed una velocità di circa 100 Km/ora. Ad elaborare i dati provvisori della dimensione e forza di impatto della valanga sono stati i Carabinieri forestali del servizio Meteomont a seguito di specifici sopralluoghi. Nel dettaglio, spiegano i Carabinieri forestali, il fronte di distacco della valanga ha una larghezza di 500 metri, una lunghezza 250 e lo spessore di 2,5 metri. Il peso peso della neve al momento del distacco è di 200 kg/mc per una massa di 200.000-300.000 metri cubi. L'inclinazione del pendio è di 35 gradi il peso pari a 40-60mila tonnellate. La velocità iniziale compresa tra 50 e 100 km/ora, la pressione pari a 50-270 newton. Si tratta di una massa, spiegano i Carabinieri forestali, pari a 4.000 tir a pieno carico. Lo scorrimento avviene per 2 km, la zona di accumulo è di 800 metri per 100 metri di larghezza. Lo spessore è di 4 metri per circa 300.000 Mc e un peso di 400 kg per mc pari a 120.000 tonnellate al momento dell'impatto. Poi per la prima volta, Il colonnello dei Carabinieri forestali del Meteomont avanza un'ipotesi: ''Il manto nevoso si può distaccare anche per un piccolo sovraccarico come il passaggio di uno sciatore o di un escursionista, basta poco. Probabilmente il distacco è stato dovuto non tanto al terremoto ma all'accumulo della neve consistente e pesante che si è verificato a monte della nicchia di distacco''.

Intanto all'Hotel Rigopiano si continua a scavare, alla ricerca dei 23 dispersi, ma facendo molta attenzione. I rischi maggiori sono due. Da una parte, il rischio di una slavina che potrebbe colpire gli stessi soccorritori: per il momento viene dato ancora un rischio di 4 su 5, e si spera che il livello possa scendere a 3 entro domani. L'altro rischio è causato dalla stessa attività di ricerca, specie se messa in atto con mezzi pesanti: le vibrazioni potrebbero causare cedimenti. Per questo le operazioni procedono a rilento.

Esse, secondo quanto riferiscono i soccorritori, vanno in due direzioni: da una parte si continua ad utilizzare il varco aperto per il salvataggio dei superstiti, dall'altra si tenta di aprire un nuovo varco nell'ala sinistra dell'hotel, la quale però deve essere prima messa in sicurezza.

Commenti