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Londra fallisce test balistico, missile diretto verso gli Usa

L'obiettivo del missile Trident era localizzato al largo della costa occidentale dell'Africa, ma per cause ignote avrebbe puntato la costa della Florida. Londra ha ordinato il silenzio stampa

Londra fallisce test balistico, missile diretto verso gli Usa

Londra ha ordinato il silenzio stampa su un presunto test fallito avvenuto lo scorso giugno quando, per cause ignote, un missile balistico Trident II D5, lanciato da un sottomarino nucleare della Royal Navy, ha fatto rotta verso gli Stati Uniti. E’ questa l’indiscrezione rilanciata poche ore fa dal Sunday Times. La capacità deterrente della Royal Navy si basa si quattro sottomarini classe Vanguard, armati con missili balistici Trident-II D5 equipaggiati con testate Mirv/Marv. Lo scorso giugno, il sottomarino balistico a propulsione nucleare della Royal Navy, l’HMS Vengeance, durante una serie di test programmati, ha lanciato un missile balistico Trident disarmato. La quarta unità della classe Vanguard, prima di raggiungere Port Canaveral, in Florida, base statunitense utilizzata dalla Royal Navy per i test finali, ha subito interventi di manutenzione presso l’HMS Drake di Devenport. L’obiettivo del missile Trident era localizzato nel cosiddetto campo di tiro orientale, al largo della costa occidentale dell'Africa. Qualcosa però sembra essere andato storto: il missile sembrerebbe aver fatto rotta verso la costa della Florida. Il governo inglese ha ordinato il silenzio stampa sull’accaduto.

Il lancio di un missile balistico è un evento raro, ma molto pubblicizzato dal governo che lo effettua. Il Regno Unito ha lanciato soltanto cinque Trident nel XXI° secolo: ogni missile costa circa 21 milioni di dollari. Tuttavia, per il lancio del giugno scorso, la Royal Navy non ha rilasciato alcun report o video sul test di volo effettuato.

Secondo le fonti del Sunday Times, subito dopo l’espulsione del missile, sarebbe avvenuto un qualche tipo di malfunzionamento. Il Trident, invece di volare attraverso l’Atlantico, avrebbe fatto rotta verso la terraferma americana. Downing Street avrebbe immediatamente posto il segreto militare sull’operazione ed imposto il silenzio stampa sulle dinamiche del test. La componente Trident rappresenta la spina dorsale del deterrente strategico britannico: un malfunzionamento di un tale asset potrebbe portare a perdite inimmaginabili.

“Downing Street ha deciso di coprire il test fallito. Se l'informazione fosse stata resa pubblica, sarebbe stata messa in discussione la credibilità del nostro deterrente nucleare”.

Il governo britannico non conferma ne smentisce le indiscrezioni. In un breve comunicato sul blog del Ministero della Difesa inglese, si legge che “lo scorso giugno l’HMS Vengeance ha condotto un test di volo di ruotine: la prontezza al combattimento dell’equipaggio e dell’unità è stata certificata con successo. Il governo non fornisce ulteriori dettagli sulle operazioni sottomarine per ovvie ragioni di sicurezza nazionale”.

Nessun commento da Lockheed Martin, produttore dei Trident. La produzione dei D5 è al momento fissata a dodici missili l’anno.

Il primo ministro britannico Theresa May ribadisce la totale fiducia nel sistema di deterrenza nucleare del paese, ma per ben quattro volte ha evitato di fornire alla BBC una risposta diretta sulle indiscrezioni rilanciate dal Times.

Secondo il Sunday Times, il “governo inglese avrebbe deciso di insabbiare il fallimento del missile balistico a causa dell’imminente dibattito che si sarebbe svolto poche settimane dopo in Parlamento per il voto cruciale sul futuro del programma deterrente nucleare della Gran Bretagna, pari a 40 miliardi di sterline”.

Cinque giorno dopo il suo insediamento a Downing Street, il nuovo primo ministro Theresa May, chiese alla Camera dei Comuni una mozione a sostegno del nuovo programma Trident.

Il Primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha chiesto di fare luce sulla vicenda. Il Partito Nazionale Scozzese preme per la soppressione della flotta Trident con sede a Faslane. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha definito il fallimento del test come catastrofico.

La ridondanza inglese

La politica strategica inglese si basa sui missili Trident, costantemente aggiornati da 46 anni. Ogni sottomarino classe Vanguard ne trasporta sedici per 200 testate nucleari a rientro multiplo indipendente. La ridondanza inglese si basa su un sottomarino strategico a propulsione nucleare sempre in navigazione a copertura di possibili bersagli, uno in riserva e due in addestramento. La più grande base missilistica della Gran Bretagna si trova in Scozia ed ospita l'intera forza strategica inglese. Dal 1998, il Trident rappresenta l’unico sistema deterrente nucleare della Gran Bretagna. Sebbene relativamente moderni, i sottomarini a propulsione nucleare classe Vanguard, entrati in servizio nel 1990, necessitano di continui interventi di manutenzione. Il comando centrale dei Vanguard si trova in Scozia, nella base di Clyde nota come Faslane. I Vanguard saranno sostituiti nel 2030/2035 da una nuova classe di sottomarini balistici, mentre il governo continuerà a supportare l’asset basato sui Trident, pena la fine della capacità deterrente sub-lanciata inglese. Oltre alla manutenzione, riparazione, ricertificazione dei missili e controllo rilascio testate, ai Trident sarà implementato l’intero pacchetto dati del sistema di guida MK6 LE che andrà a sostituire il precedente risalente agli anni ‘80. Gli USA hanno già siglato tale contratto per un valore di 300 milioni di dollari. I Trident II / D5 armeranno anche i nuovi sottomarini strategici inglesi.

Il problema dell'affidabilità dell’arsenale nucleare della Royal Navy

Tra il 2008 e il 2013, il Ministero della Difesa inglese ha registrato 316 incidenti di sicurezza nucleare. Questa definizione generale include sia la contaminazione radioattiva che le carenze nei protocolli di sicurezza standard. Tre quarti dei 262 incidenti registrati tra il 2008 ed il 2012 sono imputabili ad un errore umano. Nella base di Clyde nota come Faslane, si sarebbero verificati la maggior parte degli incidenti che, secondo il Ministero della Difesa inglese, non hanno mai causato danni a militari e civili. Nella base inglese di Devonport (poco distante dalla città di Plymouth), la più grande base navale in Europa occidentale, si sono verificati alcuni incidenti, compresa la perdita di alimentazione per 90 minuti al sistema di raffreddamento del reattore di un sottomarino nucleare. Preoccupazioni confermate anche da un documento del 2011, precedentemente classificato e poi reso pubblico, sulla pericolosità dei reattori nucleari dei sottomarini basati a Devonport. Nonostante lo scafo di un sottomarino sia progettato per contenere la maggior parte del materiale radioattivo all'interno, qualche perdita è ritenuta probabile. Se un sottomarino nucleare dovesse esplodere a Devonport, contaminerebbe nell’immediato un’area di due chilometri, raggiungendo Plymouth. Il problema dei reattori ad acqua pressurizzata è noto. Qualora cedesse il circuito primario, si potrebbe verificare un immediato aumento della temperatura del reattore con possibile rilascio di radiazioni dal nocciolo. Un episodio simile, per intenderci, alla tragedia del K-19, nel 1961. A Devonport gli inglesi hanno ancora otto sottomarini dismessi per un totale di 25 tonnellate di barre di combustibile nucleare. Ed il numero dei sottomarini nucleari dismessi continuerà ad aumentare, considerando che altri quattro battelli giungeranno a Devonport entro i prossimi sette anni.

Le Lettere di Ultima Istanza

Al momento del suo insediamento, il Primo ministro inglese, a cui è conferita la capacità di ordinare un attacco nucleare, scrive a mano le quattro “Letters of last resort”. Ogni lettera rappresenta l'incertezza del deterrente ed è immediatamente riposta dai servizi segreti nella cassaforte della sala di controllo di ogni sottomarino. Il comandante del sottomarino deve avere una ragionevole certezza che un disastro nucleare abbia colpito il Regno Unito. Qualora fallissero i tentativi di entrare in contatto con il Comando Navale e se non venissero captate le principali emittenti radio inglesi, come i programmi sulla BBC Radio 4, il comandante del sottomarino aprirà il documento sigillato.

Il contenuto di quelle lettere rappresenta l’ultimo ordine diretto del governo britannico, che si ritiene possa essere stato cancellato da un attacco nucleare preventivo. Il vertice dell’autorità politica, il Primo ministro (vi è anche una seconda figura designata non pubblica), concede all’autorità militare, il comandante del sottomarino, la completa autonomia decisionale sul lancio dei missili strategici e consigli, come quello di mettere l’unità sotto il comando degli Stati Uniti (qualora esistessero ancora) o di fare rotta verso l’Australia.

Quelle lettere rappresentano sia il testamento di chi le scrive che l’ordine di ritorsione contro chi ha presumibilmente cancellato la Gran Bretagna.

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