Cronaca locale

Treni, le linee più a rischio. La Regione chiede i militari

Dalla Milano-Mortara all'esperimento per Bergamo. Il Pirellone punta sui presidi fissi e le carrozze rosa

Treni, le linee più a rischio. La Regione chiede i militari

Si è consumato fra la stazione di porta Genova, la fermata di Abbiategrasso e la stazione di Vigevano il dramma della giovane aggredita in pieno giorno. E la tratta Milano-Mortara è una delle più pericolose, lo dicono i report di Trenord e lo confermano le sensazioni dei pendolari. In cima alla classifica poco ambita delle linee a rischio, da anni vengono piazzate la Lecco-Bergamo-Brescia, la Saronno-Seregno-Albairate, la Bergamo-Treviglio, la Cremona-Treviglio, la Mantova-Milano, la Piacenza-Milano. Fra Regione e Trenord, poi, circolano comunicazioni preoccupanti sulla pericolosità di treni e stazioni negli ultimi anni, con un aumento recente che sarebbe legato anche a fenomeni migratori irregolari e fuori controllo. Fra novembre e dicembre sulla Milano-Bergamo è stato sperimentato un servizio di controllo capillare, con un vigilante su ogni treno. Il risultato è che 12mila persone senza biglietto sono state fatte «sbarcare» dai treni. «Per l'80 per cento erano extracomunitari» aggiungono dal Pirellone per pura completezza d'informazione.

In Lombardia circolano ogni giorno 2.300 treni con 700mila pendolari. E il tema della sicurezza è sotto i riflettori soprattutto dall'estate 2015, dall'incredibile aggressione a colpi di machete ai danni di un capotreno alla stazione di Villapizzone. L'informatizzazione e la gestione «in remoto» di molti compiti un tempo affidati al personale fa di molte stazioni degli autentici deserti. E un elemento di preoccupazione ulteriore, anche in funzione anti-terrorismo, è quello delle stazioni del passante ferroviario. E qualcuno cita anche le nuove stazioni del metrò. Un cerchietto rosso nella mappa della grande Milano, poi, evidenzia Rogoredo, la vicinanza con i boschetti dell'eroina porta dentro la stazione, la seconda per numero di passeggeri, un indotto di accattonaggio e traffici inquietanti. La Regione chiede al governo un intervento: «Lo abbiamo chiesto noi e anche alcuni sindaci. La presenza di un presidio fisso di militari in tutte le stazioni più grandi, nei centri con almeno 15mila abitanti o almeno nei capoluoghi di Provincia. Non possiamo permettere che passi l'idea che le stazioni siano terra di nessuno», spiega l'assessore ai Trasporti Alessandro Sorte, che sul fronte della sicurezza nei treni si è molto impegnato. «Abbiamo investito 9 milioni - riassume - tre per la vigilanza armata sui treni e sei per far circolare gratuitamente sui nostri treni gli appartenenti alle forze dell'ordine».

I sindacati sono in allarme. Il personale viaggiante è molto esposto a questo tipo di rischio. Fra i progetti che più stanno a cuore alla Regione, le cosiddetta «carrozze rosa», provviste di pulsanti di emergenza e altri accorgimenti dedicati alla sicurezza. Sui binari lombardi, negli ultimi 3-4 anni hanno cominciato a circolare una settantina di treni di nuova generazione.

Ed è su queste carrozze che la Regione vorrebbe far viaggiare in particolare le donne, soprattutto dopo una certa ora.

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