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Berlino, condoglianze ai parenti in ritardo di due mesi

Il Comune di Berlino manda le condoglianze ai parenti otto settimane dopo l'attentato. Ma il conto dell'ospedale era stato spedito in tempi da record

Berlino, condoglianze ai parenti in ritardo di due mesi

Ci sono voluti più di due mesi perché i parenti delle vittime dell'attentato dello scorso 19 dicembre a Berlino ricevessero le condoglianze da parte dell'amministrazione comunale della capitale tedesca.

Non è certo un biglietto che può riportare in vita chi è stato così barbaramente ucciso, si dirà. Ma la notizia è comunque curiosa se si pensa che il conto delle spese di identificazione dei corpi e del rilascio del certificato di morte arrivò alle famiglie dei caduti solopoche ore dopo la strage compiuta da Anis Amri fra i mercatini di Natale, dove un tir travolse ed uccise 12 persone.

Un errore, si scusarono allora dall'ospedale Charite, a cui si pose rimedio annullando in un secondo tempo la richiesta di pagamento. Nonostante le autorità sanitarie si fossero giustificate parlando di una svista dovuta alla concitazione dei giorni immediatamente seguenti all'attentatò, comunque si trattò di un episodio imbarazzante. Soprattutto alla luce della giustificazione che l'amministrazione cittadina ha fornito negli ultimi giorni per motivare un ritardo tanto eccezionale nell'invio delle condoglianze: per compilare la lista con gli indirizzi sono state necessarie diverse settimane, si difendono dal Comune.

Ma la questione delle lettere non è l'unica polemica che si è accesa all'indomani dell'attacco del 19 dicembre. Diversi familiari denunciarono di essere stati respinti da più di un ospedale mentre erano alla ricerca dei propri parenti dispersi: le autorità di polizia avrebbero infatti diramato l'ordine di non diffondere i dati personali delle vittime per ragioni di sicurezza.

Undici persone rimaste ferite in quell'attacco, del resto, si trovano ancora in ospedale e due sono in condizioni molto serie.

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