Economia

Bolloré indagato, si muove il governo

Scalata Mediaset: ipotesi aggiotaggio. Calenda: "Pronta una norma antiscorrerie"

Bolloré indagato, si muove il governo

Vincent Bolloré e Arnaud de Puyfontaine, rispettivamente presidente e ad di Vivendi, finiscono nel mirino della Procura con l'ipotesi di aggiotaggio nella guerra in corso con Mediaset. E anche il governo prende posizione: sarà approvata «una norma anti scorrerie per imporre a chi compra il 5% di una società di dichiarare, perché lo sta facendo», ha promesso il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Si tratta, ha precisato il ministro, di una norma non retroattiva a favore della trasparenza per chi acquisisce partecipazioni rilevanti. «Non sarà anti-Bolloré - ha aggiunto - ma si tratterà di una misura che c'è già in Francia. La metteremo nel decreto legge sulla concorrenza».

Questa la sintesi della giornata di ieri, mentre alla Borsa di Parigi, Vivendi perdeva il 3,9%. L'inchiesta della Procura milanese nasce da un esposto di Fininvest e Mediaset, che hanno denunciato l'anomala oscillazione in Piazza Affari dei titoli del Biscione (-1,3% ieri) nel corso del tentativo di scalata dei francesi. Esposto che Vivendi ha però definito, in una nota, «infondato e abusivo».

La parola, in ogni caso, spetta alla magistratura. Per il gruppo italiano presieduto da Fedele Confalonieri e guidato dall'ad Pier Silvio Berlusconi tutta l'operazione per acquisire la pay tv Premium è infatti stata orchestrata da Vivendi per far scendere il titolo Mediaset e poi poterla scalare a prezzi di saldo.

In effetti quando, nel luglio scorso, Vivendi annunciò, con un voltafaccia, di non voler più acquistare Premium il titolo Mediaset scese in Borsa per poi raddoppiare di valore (salendo in poco tempo da 2,71 a 4,57 euro) nei primi giorni di dicembre, quando sempre Vivendi rese pubblico il suo tentativo di scalata. Lo shopping, che ha permesso a Vivendi di diventare il secondo socio di Mediaset (29,9% dei diritti di voto) alle spalle di Fininvest è costato comunque caro ai francesi: 1,3 miliardi (140 milioni la plusvalenza implicita).

Oltre alla Procura anche Consob ha acceso un faro così come l'Agcom, che vuole vedere chiaro sulle partecipazione incrociate tra tv e tlc. Vivendi è, infatti, anche il primo socio di Telecom (con il 24,5%), di cui lo stesso de Puyfontaine è vice presidente.

Soddisfatto Niccolò Ghedini, difensore di Fininvest nella vicenda: «La Procura ha giudicato il nostro esposto non privo di fondamento».

Ieri sono anche tornate voci di un possibile interessamento di Sky per Mediaset Premium, ma i soggetti interessati hanno smentito.

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