Salute

Incontinenza, le donne sono le più colpite, ma i farmaci vengono rimborsati solo agli uomini

Il problema dell'incontinenza colpisce in percentuale più le donne, ma il servizio sanitario nazionale rimborsa i farmaci solo agli uomini

Incontinenza, le donne sono le più colpite, ma i farmaci vengono rimborsati solo agli uomini

Incontinenza: un problema che colpisce più donne che uomini. Ma il servizio sanitario nazionale rimborsa i farmaci solo agli uomini. Il bisogno di correre in bagno dopo una risata, un colpo di tosse o uno starnuto, colpisce circa 10 milioni di italiani over 45. Tra gli over 75, il disagio può arrivare a colpire anche un anziano su due, senza distinzioni di sesso. È tra i giovani che, invece, si rimarca la differenza di genere: il problema colpisce in maggior numero le donne rispetto agli uomini, con stime che oscillano dal 20% in più al doppio.

Paradossalmente sono proprio le donne a essere discriminate nell'accesso alle cure, come rivela La Stampa. Il Servizio Sanitario Nazionale, infatti, rimborsa i pannoloni assorbenti a entrambi i sessi, che però non costituiscono una cura, mentre la rimborsabilità dei farmaci che possono risolvere il problema all'origine è accordata solo agli uomini. La conseguenza, spiega Giuseppe Carrieri, direttore della clinica urologica e del centro trapianti di rene dell’Università di Foggia, è che molte donne interrompono i trattamenti anzitempo o non si sottopongono agli interventi chirurgici esistenti per curare le forme più gravi proprio a causa dei costi.

Quella dei farmaci non è la sola difficoltà in materia. Secondo gli esperti, sarebbe necessario istituire delle reti territoriali al preciso scopo di accompagnare il paziente dal momento della diagnosi fino alla definizione del percorso terapeutico. Una realtà che, per ora, esiste solo in Piemonte, dove ad oggi ci sono 40 centri di prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza. Un progetto che è di prossima realizzazione anche in Lazio, in Basilicata, in Sardegna e nel Veneto.

L'obiettivo degli specialisti è ambizioso: far approdare questo "pacchetto" di prestazioni ambulatoriali anche in tutte le altre Regioni nel giro di qualche anno.

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