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La Merkel dichiara guerra alle "fake news"

In Germania arriva la legge che obbliga i social network a rimuovere "fake news" e contenuti offensivi che incitano all'odio e alla violenza: previste multe fino a 50 milioni di euro

La Merkel dichiara guerra alle "fake news"

Complice l’avvicinarsi delle elezioni federali, il prossimo settembre, la Germania si prepara a varare il più importante pacchetto di regole in Europa contro le “fake news” e le frasi che incitano all’odio e alla violenza, il cosiddetto “hate speech”, sui social network.

Secondo il ministro della Giustizia, Heiko Maas, Facebook e Twitter non avrebbero fatto abbastanza finora per arginare la diffusione delle bufale e per eliminare post o commenti inneggianti all’odio. “Ne sono stati cancellati troppo pochi – ha detto Heiko Maas, citato dalla Deutsche Welle – e non sono stati cancellati abbastanza velocemente”. Per questo il ministero della Giustizia si prepara ad approvare una proposta di legge che imporrà ai principali social network, tra cui Facebook e Twitter, di pubblicare dei report periodici sul numero e la qualifica degli impiegati “responsabili di cancellare e bloccare i contenuti che violano le regole tedesche sull’hate speech e sulla diffamazione”.

Non solo. Quando la nuova legge sarà approvata i social network saranno, inoltre, obbligati ad offrire agli utenti un modulo per i reclami “facilmente riconoscibile, raggiungibile e sempre disponibile”, per segnalare i contenuti giudicati “offensivi”. Secondo la bozza della legge, i reclami, scrive la Deutsche Welle, dovranno essere “immediatamente esaminati e i contenuti dovranno essere cancellati entro sette giorni", che diventano 24 ore per i contenuti “ovviamente illegali”. Chi violerà il nuovo regolamento contenuto nella bozza del ministero della Giustizia, rischia una maxi-multa che va dai 5 milioni di euro, per i singoli dipendenti, fino a 50 milioni di euro per la società.

Così il governo tedesco dichiara guerra alle cosiddette “fake news”. Le stesse che, secondo molti commentatori, viaggiando incontrollate e non mediate sul web, tra gli utenti di Facebook e Twitter, hanno accompagnato la corsa dei “populisti”, e sarebbero state determinanti nell’ascesa alla Casa Bianca del presidente americano, Donald Trump. Per evitare che lo scenario si ripeta anche in Germania, in vista delle prossime elezioni, quindi, il governo di Angela Merkel, l’ultima “leader liberal”, come l’hanno definita in molti dopo l’uscita di scena di Obama, mette le mani avanti e blinda i social per “proteggere” gli utenti.

Il rischio, però, come a volte succede in questi casi, è quello di scadere nella censura politica.

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