Cronaca locale

Area C fa cassa con il metano e si pensa a stangare gli ibridi

Nel primo mese quasi 400mila euro dalle auto a gpl. Granelli: "Deroga ai mezzi elettrici? Fino al 2019"

Area C fa cassa con il metano e si pensa a stangare gli ibridi

Più della metà degli automobilisti si è rassegnato e ha pagato. Si parla della stangata in Area C allargata dalla giunta Sala ai veicoli a Gpl e metano. La manovra è scattata il 13 febbraio e, se il trend del primo mese sarà confermato, il Comune si troverà in cassa a fine anno almeno 4 milioni di euro in più (tra pausa natalizia e estiva, facciamo il conto su undici mesi). L'assessore alla Mobilità Marco Granelli ha presentato ieri in Commissione il bilancio delle prime quattro settimane, depurandolo dei giorni di sciopero dei taxi e dei mezzi Atm per fare un confronto con l'anno precedente. «La media degli ingressi è calata da 94.192 a 85.750 al giorno» fa notare. Un meno 9% che si traduce in 8.442 auto se si considerano i passaggi (uno stesso veicolo può passare più volte sotto le telecamere nella stessa giornata), si riduce invece a 5.139 auto se si considerano le targhe e si tiene presente che è scattato anche il divieto d'ingresso per gli Euro 4 senza filtro. Andando a vedere la ripartizione per classe di alimentazione, si vede che entrano in media 1.163 mezzi a metano ogni giorno, rispetto al dato dell'anno prima (1.942) significa che il 60% ha scelto di pagare i 5 euro di ticket e usare comunque l'auto. Divisi a metà i possessori di un gpl: ne sono entrati 2.563 al giorno (erano 5.230). Ma la giunta può già fare un rapido conto dell'effetto in bilancio: se 3.726 gpl e metano versano il ticket, l'incasso giornaliero si aggira intorno ai 18.630 euro, in un mese (20 giorni, visto che nei weekend non si paga) la cifra balza a 372.600, in un anno può raggiungere i 4 milioni. E il centrodestra con una domanda secca all'assessore lancia un avvertimento a chi aveva appena rottamato un vecchio motore per acquistare l'auto a metano pensando di evitare la tassa d'ingresso. Ci pensino bene prima di passare a un modello ibrido elettrico. La giunta ha confermato la deroga fino al 2019 ma «poi verificheremo - anticipa Granelli -, per questi due anni non pagheranno, dopo dipenderà, faremo valutazioni anche sui vari modelli di ibridi». Secondo il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi il destino è già scritto; «Vorremmo sapere nel dettaglio come vengono utilizzati i 30 milioni di incassi all'anno, quanti fondi destinate a incentivi per il ricambio delle caldaie, vera fonte di inquinamento?». E fa presente nei dieci minuti prima delle 19.30 lungo il perimetro di Area C «c'è la fila di auto che aspettano sgasando che finisca l'orario di pagamento per entrare, non è una misura antismog serve solo a fare cassa». In effetti sulla curva degli orari lungo la giornata ha un picco tra le 19.30 e le 20.

Fabrizio De Pasquale (Fi) attacca Granelli: «Piuttosto che far pagare chi ha comprato auto meno inquinanti sostituite bus con età media di 10 anni». Da sinistra Basilio Rizzo (Milano in Comune) fa presente che «I problema smog non si risolve con queste misure, ma potenziando i mezzi, invece coi nuovi tagli di corse sono già aumentate le attese in metrò». Colpisce poi una media di 78 veicoli a benzina 0 o diesel 0, 1, 2 che entrano ogni giorno anche se i motori più inquinanti sono vietati in centro dal 2012.

Granelli precisa che non per forza sono multati, si può trattare anche di mezzi speciali che godono di una deroga.

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