Cronaca locale

Spaccio, risse e 'ndrangheta, licenza sospesa per otto locali

La famiglia dei Barbaro è sinonimo di 'ndrangheta, di clan, di frequentazioni pericolose. Che sovente gravitano attorno ai locali, bar e discoteche. Si tratta perlopiù di pregiudicati, legati alle famiglie della criminalità organizzata, dove nascono risse o si spacciano stupefacenti. Per questo, dietro segnalazione dei carabinieri, il neo questore Marcello Cardona, a seconda della gravità dei fatti commessi, ha deciso di chiudere per 7 o 15 giorni sei bar milanesi, uno della provincia e una discoteca dell'hinterland che, dai controlli dell'Arma, risultano frequentati da una clientela decisamente losca.

I provvedimenti, ai sensi dell'art. 100 del Tulps, sono stati emessi dopo le verifiche della Divisione amministrativa e sociale della questura e rientrano nei servizi mirati del controllo del territorio che interessano, nello specifico, gli esercizi commerciali aperti al pubblico.

Quindi sarà chiuso per sette giorni il pub discoteca «Queen» di via Granelli a Sesto San Giovanni e lo stesso vale per il «Lyons Bar» di via dei Mille a Buccinasco. Il 4 marzo la questura ha sospeso quindi, sempre per sette giorni, la licenza del «Come stai caffè» di via Fratelli Antona Traversi, a Quarto Oggiaro. Una settimana anche al «bar Stella» di via Montegani, nel quartiere Vigentino e al «Bar Torrefazione» di via Carlo Dolci, in zona Fiera.

Chiuso dal 14 marzo per due settimane anche il bar «Ozzu narghilé» di via Zamagna, all'angolo con piazzale Selinunte, non nuovo a queste «esperienze», a San Siro: a dicembre dell'anno scorso la licenza era già stata sospesa per 7 giorni. In questo caso specifico il provvedimento nasce da segnalazioni del commissariato Bonola a seguito di un ferimento avvenuto in quel bar l'11 febbraio scorso. Quando, in pieno giorno, si è verificata una lite tra tre clienti, uno dei quali ferito alla mano con un coltello a serramanico. Chiusura per sette giorni anche al «Bar Max» di via Morgantini, alla Bovisa e al «Luca's bar» di via Placido Riccardi, a Bonola.

PaFu

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