Cronaca locale

Darsena, leghisti in zattera per protesta

Confermata la piattaforma per eventi. Tasca: luogo di tutti, non dei residenti

Chiara Campo

«I residenti devono entrare nell'ottica che la Darsena è un bene pubblico condiviso, non il giardino di casa propria». Non le manda a dire l'assessore al Bilancio Roberto Tasca, che ieri in Commissione ha ascoltato le rimostranze dei comitati dei Navigli allarmati dal «Regolamento per la disciplina delle funzioni amministrative delegate al Comune inerenti la Zona Portuale della Darsena» che lunedì approderà in aula dando il via libera - ad esempio - ad una piattaforma galleggiante grande 168 metri quadri, ma tira dritto. Pur «salvaguardando le esigenze dei residenti - premette Tasca - spazi collettivi e prestigiosi come la Darsena non possono essere considerati luoghi privati. I costi di manutenzione sono molto elevati, ammontano a circa un milione solo le spese di pulizia Amsa, per ragioni di bilancio dobbiamo produrre risorse da reinvestire in loco». I presidenti dei Municipi 1 e 6 hanno fatto presente che non era un atto dovuto ma si sarebbero aspettati un coinvolgimento da parte della giunta sul regolamento. Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi propone di rinviare la discussione in consiglio comunale per permettere prima una discussione nelle zone, coinvolgendo i cittadini, ma non si tratta. «Lunedì andrà in aula, non ci sono dubbi» è la replica dell'assessore. Che citando il celebre personaggio del sindaco calabrese interpretato da Antonio Albanese, preferisce definirsi «non Cetto La Qualunque» ma «Cetto La Specifica, qui siamo a parlare del regolamento degli spazi portuali e non di tutti i problemi della Darsena». I comitati dei cittadini con la posa di una nuova piattaforma temono che si inaspriscano i problemi di sicurezza, abusivismo, sosta selvaggia. Lo spazio sarà messo a gara come spazio commerciale ma sarà vietata la somministrazione di cibi e bevande, non sarà quindi un nuovo bar o locale, da regolamento i titolari dovranno però garantire almeno 80 giornate di eventi gratuiti e aperti alla città. Chi vincerà il bando (base d'asta 35mila euro l'anno) potrà gestire anche un servizio di ristorazione a bordo di una imbarcazione. «Non servivano altre attività di svago sulla zona» fa presente la consigliera Fi Silvia Sardone. E trova «fantasioso» che con tanti problemi aperti sulla zona «ci si concentri sulla regolamentazione della pesca». Un punto del testo precisa infatti che l'attività sarà consentita «lungo tutta la sponda della Darsena, lato D'Annunzio». Oggi alle 11.30 la Lega andrà a manifestare contro la piattaforma calando una zattera in acqua.

Dubbi sulla delibera anche da parte del Pd Davode Gentili e Basilio Rizzo (Milano in Comune).

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