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Venti di guerra tra Usa e Corea del Nord: "Stop al nucleare o c'è l'opzione militare"

«Kim ha una strada sola». E alla Cina: basta ostilità sullo scudo spaziale

Venti di guerra tra Usa e Corea del Nord: "Stop al nucleare o c'è l'opzione militare"

Mentre i servizi segreti di Seul sostengono che Kim Jong-un vorrebbe trasformare in un'apocalittica realtà la guerra nucleare che a colpi di joystick inscena alla playstation, la pazienza degli Stati Uniti sembra arrivata al capolinea. Lo si evince dal twitter di fuoco di Donald Trump: «La Corea del Nord si sta comportando molto male. Si sono presi gioco degli Stati Uniti per anni. E la Cina ha fatto poco per aiutare». Il presidente americano ha chiosato l'intervento del segretario di Stato Rex Tillerson, che ieri ha visitato l'area demilitarizzata di Panmunjom, tra le due Coree, avvertendo il regime di Pyongyang che «un'azione militare è una opzione se continueranno a elevare la minaccia del loro programma militare. Kim può percorrere una sola strada per ottenere sicurezza e stabilità economica, denuclearizzare il Paese». Tillerson ha anche chiesto a Pechino di rinunciare a possibili ritorsioni per lo scudo spaziale Thaad (acronimo di Terminal High Altitude Area Defense), installato lo scorso luglio in Corea del Sud per neutralizzare missili balistici a corto e medio raggio e rispondere alle minacce di Pyongyang.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, per altro ex ambasciatore in Giappone, è tornato ieri a criticare Thaad, definendolo «una minaccia all'equilibrio strategico nell'area asiatica». La Cina teme che il sistema di Difesa per proteggere la Corea del Sud da un attacco nordcoreano possa mettere a repentaglio i propri apparati di sicurezza militari, e ha manifestato in svariate occasioni opposizione al sistema d'arma. Le ritorsioni di Pechino sono focalizzate contro la Lotte, la catena di supermercati sudcoreana «colpevole» di avere concesso al governo di Seul il terreno per la costruzione degli impianti di scudo spaziale. «Nessuno vuole il caos sull'uscio di casa», aveva dichiarato martedì il primo ministro cinese, Li Keqiang, ma il caos si è generato soprattutto dopo le reiterate mosse propagandistiche, e di forte impatto militare, perpetrate da Kim. Dieci giorni fa il dittatore nordcoreano aveva impartito l'ordine di lancio di quattro missili balistici che si erano inabissati nel mar del Giappone dopo aver percorso un migliaio di chilometri.

L'intelligence di Seul lavora sotto traccia per cogliere i punti deboli della personalità distorta del dittatore nordcoreano. Secondo un rapporto ci sarebbe un parallelismo inquietante tra la sceneggiatura di un film come War Games e la realtà: da una parte troviamo un giovane Matthew Broderick che al computer rischia di scatenare una guerra termonucleare globale, dall'altra un capo di stato che smanetta col joystick e che trova ispirazione dalla playstation per decidere le migliori strategie militari da attuare contro Giappone e Corea del Sud. L'uomo che sta per minacciare una guerra atomica, testando la bomba all'idrogeno e lanciando missili sarebbe campione di Battlefield e di Call of Duty, giochi di un realismo sconcertante. Come sottolineano dal National Intelligence Service, «dopo aver vinto battaglie in modalità virtuale ora vorrebbe comandare un esercito vero, senza preoccuparsi delle conseguenze estreme».

La parola passa per l'ennesima volta alle diplomazie: oggi Tillerson vedrà a Pechino il primo ministro cinese Keqiang. Una visita che potrebbe aprire anche all'incontro tra i presidenti Trump e Xi Jinping in Florida (forse addirittura il 5 e 6 aprile). A Tokyo lunedì è atteso invece il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. «Discuteremo della sicurezza e del dispiegamento del sistema di difesa missilistica Usa nella regione Asia-Pacifico», ha riferito. Il Giappone sta inoltre coordinando con la Russia la visita del primo ministro Shinzo Abe a Mosca.

Una serie di incontri ad alto livello nel tentativo di trovare la chiave di volta per limitare le deliranti azioni di Kim Jong-un.

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