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Presunta compravendita senatori, prescrizione per Berlusconi e Lavitola

Per i giudici il reato è prescritto: cadono le accuse di aver fatto in modo che il governo Prodi nel 2008 cadesse

Presunta compravendita senatori, prescrizione per Berlusconi e Lavitola

È arrivato a prescrizione il processo sulla presunta compravendita di senatori che vedeva imputati a Napoli anche l’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola.

I due sono stati quindi dichiarati "prosciolti" per le accuse di aver messo in piedi la cosiddetta "operazione libertà", cioè la presunta "sottrazione" di senatori alla maggioranza di centrosinistra che avrebbe portato alla caduta del governo di Romano Prodi nel 2008.

Il presidente della seconda sezione della Corte d’Appello partenopea, Mirra, assieme al giudice a latere Rovida ha infatti dichiarato il "non luogo a procedere per estizione del reato per prescrizione". In primo grado Berlusconi e Lavitola erano stati entrambi condannati a 3 anni. Il procuratore generale, nella sua requisitoria, aveva chiesto che fossero confermate le responsabilità di entrambi gli imputati e, contestualmente, la prescrizione dei reati.

"Cadono nel nulla le accuse a Silvio Berlusconi per la presunta compravendita dei senatori", dice Lucio Malan (Forza Italia), "Un processo mediatico e senza riscontri oggettivi, partito dal nulla e finito nel nulla. Ora attendiamo la sentenza della Corte di Strasburgo perché Berlusconi, comunque punto di riferimento indispensabile per milioni di italiani, possa essere giustamente candidabile.

L’Italia ha bisogno di un leader come lui in questo momento ha bisogno di un uomo politico come lui, per le questioni nazionali e ancor più per quelle internazionali".

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