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La Russia svela il sottomarino più grande al mondo

Il sottomarino K-139 Belgorod sarà undici metri più lungo della classe Typhoon. Servirà come piattaforma per operazioni speciali. Potrebbe essere armato con siluri radioattivi

La Russia svela il sottomarino più grande al mondo

Entro il prossimo anno, la Russia avrà in servizio il sottomarino a propulsione nucleare più grande del mondo, undici metri più lungo del Progetto 941 Typhoon. La Marina russa ha svelato nuovi dettagli sul K-139 Belgorod Progetto 09852, da sempre avvolto nel mistero. Ufficialmente designato come evoluzione della classe Oscar II Progetto 949A, il K-139 Belgorod, secondo Izvestia, svolgerà missioni di ricerca scientifica come piattaforma per sottomarini senza equipaggio e speciali attrezzature.

Il K-139 è stato riprogettato con una nuova sezione centrale di trenta metri che ha portato le dimensioni del sottomarino a 184 metri. Trenta metri in più della classe Oscar originale ed undici più lungo della classe Typhoon. L’ultimo sottomarino lanciamissili a propulsione nucleare classe Typhoon (secondo la classificazione NATO), il TK-208 Dmitri Donskoy Progetto 941UM, resterà in servizio fino al 2022.

L’ultimo Typhoon

L’ultimo superstite del Progetto 941 servirà da piattaforma per lanciare i missili balistici intercontinentali Bulava. Lunghi 173 metri, alti 23, con un dislocamento di 49.800 tonnellate ed in grado di raggiungere una profondità massima operativa di 400 metri, i sei sommergibili classe Akula (secondo la corretta identificazione russa) sono stati inclusi nel Guinness dei primati. Il TK-208 è stato il primo battello ad entrare in servizio e sarà l’ultimo a solcare i mari con la Flotta del Nord, nella 18ª Divisione subacquea. Le profonde modifiche a cui è stato sottoposto il Dmitri Donskoy, lo hanno trasformato nel primo Typhoon avanzato alla stregua di un sottomarino di quarta generazione. Il Progetto 941UM è stato infatti concepito per lanciare i missili RSM-56 Bulava. Le altre cinque piattaforme classe Typhoon entrate in servizio sono state denuclearizzate ed in parte smantellate. L’SSBN Arkhangelsk e l’SSBN Severstal, ormeggiati per anni al porto di Severodvinsk, risultano disarmati e dovrebbero essere smantellati a breve, anche se si attende ancora una decisione ufficiale del Cremlino.

La classe Oscar II

La terza generazione di sottomarini lanciamissili antinave a propulsione nucleare classe Oscar II Progetto 949A, è entrata in servizio a metà degli anni ’80. Sono stati progettati nello specifico ruolo carrier-killer, per contrastare le portaerei americane ed impedire la loro proiezione strategica. Lunghi 154 metri e larghi 18, possono raggiungere una velocità massima di trentasette miglia all'ora in immersione ad una profondità massima di seicento metri. La classe Oscar II è stata progettata con spiccate capacità di sopravvivenza contro i siluri convenzionali, come la separazione di oltre tre metri tra lo scafo a pressione interna e quello esterno idrodinamico, considerando che la sua missione primaria sarebbe stata quella di attaccare i gruppi da battaglia delle portaerei americane.

Sono tra i più grandi sottomarini mai costruiti, superati soltanto dalla classe Typhoon (Progetto 941 Akula) ed Ohio americana. I 949A trasportano attualmente 24 missili antinave P-700 Granit/SS-N-19 Shipwreck, il doppio dei sistemi trasportati dalla classe Charlie e Echo II. La classe Oscar a doppio scafo, è stata concepita in forma primaria come piattaforma di tiro per gli SS-19- Shipwreck, missili da crociera a lungo dieci metri pesanti otto tonnellate: possono imbarcare testate nucleari da cinquecento kilotoni. I Grant raggiungono il bersaglio ad una velocità massima di Mach 2,5, ramjet nella fase finale, a 550 km di distanza. Lanciati a sciame, i missili sono collegati in rete cosi da condividere le informazioni di targeting e le diverse angolazioni di attacco.

La Marina russa ha ufficialmente in servizio otto sottomarini lanciamissili da crociera a propulsione nucleare 949A: due inquadrati nella Flotta del Nord e cinque con la Flotta del Pacifico. Il K-266 Orel è attualmente in manutenzione presso il cantiere Zvezdochka, nella regione di Arkhangelsk, nella Russia del Nord, dopo un incendio avvenuto a bordo, nell'aprile del 2015, mentre si trovava nel bacino di carenaggio. Lo scafo interno del sottomarino è diviso in dieci scomparti. Il K-132 Irkutsk ed il K-442 Chelyabinsk saranno i primi a ricevere presso il cantiere Zvezda, nell'Estremo Oriente russo, i sistemi missilistici Kalibr. Non saranno necessarie modifiche allo scafo. Lo standard 949AM, oltre alla maggiore capacità offensiva, prevede l'implementazione di nuovi sistemi vitali e di navigazione. I sottomarini 949AM, grazie ai nuovi lanciatori, potranno trasportare fino a 72 missili antinave Kalibr 3M54.

La variante supersonica antinave ha una velocità di crociera di Mach 0,8. Tuttavia nelle fasi finali il Kalibr raggiunge Mach 3, scendendo ad una quota di avvicinamento di soli 4,6 metri. Tali caratteristiche rendono la sua intercettazione estremamente difficile. Il 18 ottobre scorso, il K-410 Smolensk, sottomarino a propulsione nucleare classe Oscar II operativo con la Flotta del Nord, ha lanciato un missile da crociera Granit colpendo il bersaglio designato nell’arcipelago Novaja Zemlja, nell'Artico. Il K-141 Kursk, affondato per un tragico incidente il 12 settembre del 2000, apparteneva alla classe Oscar II.

Del sottomarino Khabarovsk, progetto 09851, simile alla classe Borei, non sappiamo quasi nulla.

La missione del K-139 Belgorod

Piattaforma da rappresaglia armata con siluri Status-6

La costruzione del K-139, più volte interrotta, sarà ultimata il prossimo anno. Il sottomarino è stato sempre associato a progetti speciali. Inizialmente, il K-139 Belgorod è stato associato all’Ocean Multipurpose System: Status-6, come prima piattaforma da rappresaglia ad essere armata con siluri a propulsione nucleare con testate al cobalto. Lo Status-6, nome in codice Kanyon per il Pentagono, sarebbe stato testato il 27 novembre del 2015 durante un’operazione segreta. Si tratterebbe di un'arma nucleare strategica in grado di contaminare i target economici delle coste nemiche come le aree di pesca ed i giacimenti di petrolio offshore.

Il test dovrebbe essere stato eseguito da un sottomarino classe Sarov, progetto 20120. Il Progetto 20120, ispirato progetto PL 877B, implementa una propulsione radicalmente diversa da qualsiasi altro sottomarino in servizio. Alla propulsione diesel-elettrica standard è associato un reattore nucleare ausiliario designato VAU-6, evidentemente progettato per consentire al sottomarino tempi di immersione maggiori, grazie alla fonte di energia di backup. Il B-90 deriva chiaramente dalla classe Kilo, ma è un banco di prova sperimentale per sistemi d’arma e nuovi reattori.

Lo Status-6 è stato progettato come sistema missilistico automatico di rappresaglia da piattaforme sottomarine senza equipaggio.

Piattaforma per il progetto 10830 Losharik

Il sottomarino a propulsione nucleare Losharik, è stato progettato per operazioni speciali, ricerca scientifica e salvataggio a grandi profondità. Il Losharik è uno dei progetti più segreti del paese. Del Losharik, eroe di un famoso film d'animazione sovietico, non si sa nulla se non che è in grado di raggiungere i seimila metri di profondità e che è propulso da un reattore nucleare di nuova concezione. Dovrebbe essere lungo circa 60 metri con equipaggio che non dovrebbe superare le 25 unità. Il progetto 10830 sfrutta i principi della batisfera: una forma necessaria per resistere all’enorme pressione dell’acqua a quelle profondità. L’involucro esterno rappresenta la vera e propria corazza contro la pressione. Lo scafo interno, invece, è separato dalla batisfera da un materiale altamente compresso. Il Losharik potrebbe navigare indisturbato in qualsiasi parte del globo nella totale impunità. Gli svantaggi sono legati ai ristretti spazi per l’equipaggio ed alla scarsa velocità di crociera.

E’ certamente il primo battello a propulsione nucleare in grado di raggiungere tali profondità: l’NR1 americano poteva raggiungere i tremila metri.

La sua unica missione nota si è svolta con la Flotta del Nord ad una profondità di tremila metri, sul crinale Mendeleyev, nell'Artico.

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