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L'esercito svizzero si prepara ad arruolare gli "imam militari"

L'apertura arriva dal nuovo capo dell'esercito svizzero Philippe Rebord: "Nulla in contrario, ma gli imam siano disponibili ad assistere anche militari cristiani"

L'esercito svizzero si prepara ad arruolare gli "imam militari"

L'esercito svizzero potrebbe presto arruolare degli imam con funzioni di assistenza spirituale ai soldati e agli ufficiali di fede islamica.

La proposta, che deve ancora essere discussa ed approvata dai massimi gradi delle forze armate elvetiche, è stata avanzata dal nuovo capo dell'esercito della Confederazione, il francofono Philippe Rebord. Che parlando con il quotidiano Tages Anzeiger si è detto disposto a valutare l'introduzione di ministri di culto musulmano nei ranghi dell'armata rossocrociata.

"Non ho nulla in contrario – ha affermato – L’unica ‘condizione’ è che gli imam siano disponibili ad assistere anche militari cristiani oppure appartenenti ad altre religioni." Una condizione a cui devono sottostare infatti anche i cappellani cattolici e protestanti che già prestano servizio nell'esercito confederale.

Se approvata, la misura non rappresentarebbe una novità assoluta. Già in passato, infatti, le forze armate svizzere erano state costrette a ingaggiare imam "esterni" per le necessità spirituali dei combattenti musulmani. Ora si tratterebbe di assumerne alcuni in pianta stabile, da formare teologicamente come già avviene per i ministri religiosi cristiani.

In un Paese in cui l'immigrazione è un fenomeno ormai storico, si stima che ben il 34% degli effettivi dell'esercito siano cittadini svizzeri naturalizzati. L'introduzione di "imam militari", dunque, potrebbe essere vicina.

Anche la cattolicissima Austria, del resto, li ha arruolati già dal 2015.

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