Economia

Orange si veste da banca E si prepara per Telecom

In gioco la quota del 24% di Vivendi. L'ad Richard: "Momento poco adatto, ma guardiamo all'Italia"

Orange si veste da banca E si prepara per Telecom

Orange diventa banca. L'ex-monopolista francese delle tlc, che a ottobre aveva acquisito il 65% delle attività di online banking del gruppo assicurativo Groupama, lancerà il 6 luglio prossimo la sua «smartphone» banca. Orange, guidata da Stephane Richard, è il primo operatore tlc a lanciare servizi bancari online. Servizi che potrebbero arrivare anche in Italia visto che Orange potrebbe essere interessata alla quota di Vivendi, pari al 23,9%, in Telecom Italia.

In realtà le mire dei francesi sulla società italiana al momento restano nascoste. «Non mi sembra il momento particolarmente adatto per pensare di entrare sul mercato italiano, ma siamo attenti a quello che succede. Se dovesse accadere qualcosa attorno a Telecom, guarderemmo se è nel nostro interesse andare oltre, ma questo non è il caso attualmente» ha spiegato Richard, senza escludere nulla. «Ritengo che in Italia non ci siano opportunità, ci sono dei player già attivi e un mercato che avrà qualche scossone con l'arrivo di un nuovo operatore nel mobile che conosciamo bene».

Insomma Richard guarda con prudenza verso il nostro Paese che vedrà a fine anno, o al massimo nel 2018, l'arrivo di Xavier Niel con il suo gestore mobile Free che in Francia ha obbligato gli altri operatori a rivedere al ribasso le tariffe.

Questa prudenza potrebbe cambiare i piani di Vincent Bollorè, patron di Vivendi. Dato che l'Agcom ha imposto alla società francese di scendere al di sotto del 10% in Telecom o in Mediaset, dove Vivendi detiene quasi il 30%, uno degli scenari ipotizzati dagli analisti era la cessione della quota nell'operatore italiano proprio a Orange tramite uno scambio azionario. Le sinergie tra i due gruppi sono evidenti, in particolare per quanto riguarda Canal Plus, la pay per view di Vivendi. Secondo il quotidiano Les Echos, Orange avrebbe allo studio il dossier Telecom ma si è fatta prudente visto il prossimo ingresso sul mercato di Free nella telefonia mobile e di Enel sul fronte della realizzazione della rete in fibra ottica. Orange in realtà punta all'altro operatore francese, Bouygues. La fusione era pronta ma fu stoppata dall'allora ministro dell'economia Emmanuel Macron, che ora è in testa nei sondaggi per diventare presidente della Repubblica francese. Difficile, quindi, che la trattativa riparta. Orange al momento deve quindi accontentarsi di lanciare nuovi servizi, come quello bancario da cui pensa di ottenere 400 milioni di ricavi già nel 2018.

Quanto a Telecom ieri l'assemblea della controllata delle torri Inwit ha approvato il bilancio e fatto entrare in cda anche il presidente uscente di Telecom Giuseppe Recchi.

Recchi, in Telecom, dovrebbe essere rimpiazzato da Arnauld de Puyfontaine ma il rinnovo del suo mandato non è ancora del tutto tramontato.

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