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Mattarella firma la manovra. E Padoan: "Governo avanti fino al 2018"

Il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale: entra in vigore da oggi. Al via lo stop dell'aumento dell'Iva e delle accise. Ma vale 3,8 miliardi nel 2018

Mattarella firma la manovra. E Padoan: "Governo avanti fino al 2018"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la manovra. Un insieme di interventi che deve rispondere alle richieste della Commissione Ue di correggere i conti pubblici per 3,4 miliardi di euro pari allo 0,2% del pil. L'effetto sarà leggermente più leggero: 3,1 miliardi per quest'anno e di poco più di 5 miliardi negli anni successivi. Questo permetterà sì di avviare la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia su Iva e accise previste nel triennio 2018-2020, ma per farlo dovremo tutti quanti tirare un po' di più la cinghia.

"La legislatura scade a febbraio - ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un'intervista a Bloomberg Tv - e il governo non presume di terminare il suo lavoro prima di febbraio". Dopo settimane di mistero, infittito di un logorante tira e molla tra il governo e i renziani, il testo della "manovrina" potrà ora essere presentato alle Camere. Il provvedimento, che entra in vigore da oggi, si compone di 67 articoli. Stando a nella relazione tecnica che accompagna il testo, la disposizione prevede una riduzione dell'aliquota ordinaria dell'Iva dal 2019 e dell'aliquota ridotta dell'Iva limitatamente al 2018 e 2019. Il governo prevede, inoltre, la sterilizzazione dell'aumento delle accise per il solo 2018. Di fatto, l'aliquota Iva ridotta, che sarebbe dovuta salire dal 10 al 13%, nel 2018 scende dal 13% al 11,5%, nel 2019 passa dal 13% al 12% e dal 2020 torna al 13%. L'aliquota ordinaria nel 2018 resta pari al 25%, nel 2019 scende dal 25,9% al 25,4%,nel 2020 scende dal 25,9% al 24,9% e dal 2021 scende dal 25,9% al 25%. Nel 2018 l'intervento sull'aliquota ridotta vale 3,478 miliardi e la sterilizzazione delle accise 350 milioni: in totale 3,828 miliardi.

I tagli ai ministeri previsti nella manovrina di correzione dei conti ammonteranno a 460 milioni. La relazione tecnica del provvedimento precisa, però, che non si tratta di "tagli lineari". Nel dettaglio: 161 milioni di euro, arriveranno "in maniera indistinta" attraverso le riduzioni delle missioni e dei programmi di spesa dei ministeri, mentre altri 299 milioni saranno garantiti dalla sforbiciata ad alcune tipologie di spesa anche attraverso il definanziamento di specifiche autorizzazioni di spesa. Dalla rottamazione delle liti fiscali, invece, il governo conta di incassare 410 milioni, prudenzialmente arrotondati a 400 milioni. Si stima una tasso di adesione del 2,5% delle controversie in primo e seconda grado e dell'1,5% per quelle arrivate in Cassazione. E ancora: i limiti più elastici sui pignoramenti immobiliari porteranno un maggior gettito complessivo (282 milioni di euro) derivante dall'incremento del 10% dell'efficacia dell'azione cautelare a seguito dell'intervento normativo.

La "manovrina" introduce, poi, la maxi multa (fino a 200 euro) per chi viaggia sui trasporti pubblici senza biglietto. La sanzione prevista è pari a 60 volte il valore del biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro. I sistemi di videosorveglianza presenti sulle banchine e a bordo degli bus potranno essere utilizzati come mezzo di prova per l'identificazione degli eventuali trasgressori. Dal primo giugno arriva, poi la cedolare secca al 21% sugli affitti brevi che riguarderà le case vacanze e gli immobili affittati tramite portali come AirBnb. I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali online, mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare, agiscono come sostituti d'imposta trattenendo le tasse da versare e trasmettono i dati relativi ai contratti conclusi per il loro tramite. In caso di omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati relativi ai contratti, scatteranno sanzioni dai 250 a 2.000 euro.

Raddoppia al 12% la tassa sulla fortuna, ovvero il prelievo sulla parte della vincita eccedente i 500 euro, e scatterà dal primo ottobre 2017.

Sale dal 6% all'8% il prelievo sulle vincite al Lotto mentre il Prelievo erariale unico sulle slot passa al 19% e quello sulle videolotterie al 6%.

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