Economia

Quando il profeta Renzi brindava: "Il decollo di Alitalia è il decollo dell'Italia"

Quando il profeta Renzi brindava: "Il decollo di Alitalia è il decollo dell'Italia"

Quattro giugno 2015. L'allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cinguetta esultante su Twitter: «Presentati i nuovi aerei. Sembrava impossibile due anni fa. Ma Alitalia torna in pista, pronta su nuove rotte. Vola Alitalia, viva l'Italia».

Per l'occasione, conia anche un nuovo slogan: «Allacciate le cinture, il decollo di Alitalia è il decollo dell'Italia, il decollo dell'Italia è il decollo di Alitalia. Se decolla Alitalia, viva l'Italia». Un parallelo che alla luce dell'esito referendario di ieri, suona come il de profundis del Paese. Ma nel magico mondo di Renzi la favola di Alitalia avrebbe comunque avuto il lieto fine. Lo stesso giorno, nel suo intervento in occasione della presentazione della nuova livrea di Alitalia, l'ex premier incalza la platea di piloti e hostess: «Dovete tornare a crederci e impegnarvi, perché è finito il tempo in cui, anche in questo settore, bastava lamentarsi e ci dicevano che ormai l'occasione l'avevamo perduta. Fuori continueranno a dirci che è il tempo del pianto e del rimpianto. Io dico che lavorando duro l'Italia riprende il volo». E chissà se quelle parole di Renzi, assai poco lungimiranti, sono risuonate ieri nei seggi.

Tredici ottobre 2015. Il presidente della compagnia, Luca Cordero di Montezemolo, nel corso di una convention con i dipendenti promette: «Alitalia tornerà in utile nel 2017. Difenderemo il nostro obiettivo con le unghie e con i denti e, con la vostra volontà di accettare il cambiamento, ce la faremo». E poi: «Sul futuro della compagnia ci metto la mia faccia con passione e convinzione e ci metto anche la mia camicia. E alla mia camicia tengo molto».

Persa la camicia, dunque.

E se fosse passato il piano, Montezemolo avrebbe perso pure la presidenza.

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