Cronaca locale

Controlli serrati «Bonificate» le stanze dell'albergo

Paola Fucilieri

Anche un ex presidente degli Stati Uniti prende ordini. E non può andare a zonzo come un comune mortale, «costretto» com'è a muoversi secondo le indicazioni dell'ultimo minuto, decise all'improvviso e del tutto inaspettatamente dal suo apparato di sicurezza in base alla logistica dei luoghi e, naturalmente, al livello più o meno alto di probabilità di pericolo. Così, fedeli al precetto vichiano che l'ordine delle idee deve procedere secondo l'ordine delle cose, le guardie del corpo di Barack Obama ieri alle 12.30, al suo arrivo davanti all'hotel Park Hyatt della centralissima via Tommaso Grossi a bordo di una vettura rigorosamente blindata (la Chevrolet nera messa a disposizione dal consolato americano), hanno improvvisamente stravolto i piani dell'ex inquilino della Casa Bianca. Già dettosi «desideroso» di entrare dall'ingresso principale del grande albergo per salutare la folla festosa che lo attendeva. «Voglio stare in mezzo alla gente» aveva chiesto Obama nelle fasi iniziali della preparazione del viaggio milanese. Contrordine: gli uomini dei servizi segreti hanno infatti guidato in maniera perentoria l'ex inquilino della Casa Bianca verso uno degli accessi sul retro dell'hotel. Pare, spiega la polizia, che davanti alla porta principale dell'Hyatt ci fossero troppi «paletti», troppi ostacoli che, in caso di un'improvvisa emergenza, avrebbero ostacolato i movimenti per mettere al sicuro Obama in un lampo.

L'ex presidente Usa e i suoi hanno affittato le stanze di tutto il secondo piano (regolarmente pagate dagli americani perché quella milanese è una visita privata, ndr) che erano state bonificate nei giorni precedenti dal reparto cinofilo della polizia con i cani anti sabotaggio.

Il dispositivo di sicurezza, molto elastico, low profile e modulato a dovere a seconda delle necessità, è stato quindi (finora) un successo. Una vittoria ancora più grande se si pensa che i successivi spostamenti di Obama, tutti rigorosamente in auto, sono sempre stati comunicati alle forze dell'ordine attraverso il «filtro» del consolato americano, all'ultimo momento.

Quello che viene chiamato «dispositivo classico» di circa un centinaio di uomini non ha richiesto quindi l'impiego delle aliquote riservate a improvvise esigenze particolari, nate da situazioni di pericolo impreviste.

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