Economia

Le Borse tirano il fiato dopo l'euforia. E ora l'osservato speciale diventa l'Italia

Sconfitti i populisti francesi, è il nostro il Paese più a rischio per la stabilità

Le Borse tirano il fiato dopo l'euforia. E ora l'osservato speciale diventa l'Italia

Scampato il rischio legato alle elezioni presidenziali francesi, i mercati che avevano già in prevalenza scommesso sulla vittoria di Emmanuel Macron, si prendono una pausa e spostano il mirino sui prossimi appuntamenti politici che potrebbero minare la stabilità delle Borse europee. Parigi perde lo 0,9%, Milano lo 0,2%, Francoforte lo 0,1%, mentre Londra e Amsterdam sono invariate.

In questo scenario l'Italia, terza economia europea e con i partiti cosiddetti populisti in ascesa, è l'osservato speciale: tanto più che la stessa tempistica elettorale è un'incognita. I più puntano alla primavera del 2018, in scadenza di mandato, ma la vittoria alle primarie del Pd di Matteo Renzi potrebbe rimettere tutto in gioco. «Il maggior rischio per la stabilità europea viene dall'Italia dove il Movimento 5 Stelle è ancora in testa nei sondaggi. Il partito non ha una forte ideologia, ma in passato ha supportato l'idea di uscire dall'euro» nota Azad Zangana di Schroders. Sulla stessa linea anche Marco Palacino di Bny Mellon secondo cui «se il futuro governo italiano dovesse assumere una netta posizione contraria all'Ue o alla moneta unica, i timori degli investitori si riaccenderebbero con conseguenze per gli spread del debito sovrano periferico. Ne risentirebbero anche i listini azionari, con un aumento della volatilità generale in Europa e con conseguenze specifiche per il settore finanziario italiano, già gravato dai timori sullo stato di salute dei bilanci bancari e dalla presenza di oltre 200 miliardi di crediti incagliati». Per Vincenzo Longo di IG, se i sondaggi dovessero confermare la forza del Movimento, con l'avvicinarsi delle elezioni i mercati potrebbero iniziare a scontare uno scenario di incertezza e instabilità a causa della posizione antieuropeista dei 5 Stelle e della loro attuale mancanza di programmi trainanti per l'economia del Paese. «Un'eventuale vittoria del Movimento potrebbe comunque portare alla ricontrattazione degli impegni presi dall'Italia con l'Europa» nota Longo che non esclude una simile ipotesi futura chiunque esca vincitore dal round elettorale. Lo stesso Macron, come ricorda da Ken Orchard di T. Rowe, «ha espresso pubblicamente la propria "solidarietà" per le difficoltà economiche dell'Italia e della Grecia, alimentando la speranza di un ammorbidimento dell'austerità».

Ma, sebbene l'appuntamento elettorale italiano rappresenti l'evento di maggior rischio per i mercati europei, non è di certo il solo. «Il prossimo in calendario è l'8 giugno, con le elezioni del Regno Unito che, presumibilmente, porteranno a un governo di conservatori» ricorda Zangana che poi aggiunge «il 29 settembre poi ci sono le elezioni tedesche. Angela Merkel potrebbe perdere, ma solo a favore dei suoi attuali partner di coalizione: ciò non dovrebbe preoccupare gli investitori».

Senza considerare infine le elezioni parlamentari francesi di giugno «quando sarà più chiara la misura in cui Macron potrà portare avanti la propria agenda» conclude Palacino.

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