Cronaca locale

Scatta l'allarme tra i residenti: «In Bonfadini 900 profughi»

Quartiere in rivolta per il possibile arrivo del gruppo di stranieri nella caserma che era dell'aeronautica

Paola Fucilieri

La vox populi, com'era prevedibile, in meno di 24 ore ha già fatto il giro del quartiere, oltrepassandone i confini e giungendo, persino ieri che era domenica, nei palazzi che contano. Tutti, però - dopo essere non poco inorriditi - smentiscono, negano, rifiutano. Che un gruppo di ben 900 profughi sia in arrivo nell'ex caserma di via Bonfadini. Un edificio che, nell'area occupata un tempo dall'aeronautica militare, era stato adibito dall'esercito a sartoria, dopo il polemico sfratto allo «Sporting», fino a otto anni fa unico centro di ritrovo dei ragazzi di quella fetta di periferia a nord di Milano compresa tra viale Ungheria e via Mecenate.

Normale che i residenti siano preoccupati, stretti come sono tra il campo rom di via Zama, quello di via Lombroso e via Sacile e, infine, il campo di via Bonfadini. Senza contare che, proprio accanto alla caserma, in via Cascina Merezzate, stanno costruendo una scuola media che aprirà le iscrizioni al primo anno scolastico nel 2019. Meno ovvio, se la notizia non si rivelasse una bufala, è invece il silenzio delle istituzioni.

«Non ho alcuna conferma su quanto si dice - ci spiega Paolo Bassi, presidente leghista del Municipio 4 -. Girano invece voci ben più fondate sull'arrivo di profughi in altri due edifici non abitati. Una palazzina di proprietà privata in via Mecenate 84/A e un'altra, ex proprietà della Croce Rossa, in via Aquila, all'Ortica, al confine tra i Municipi 4 e 5. Inoltre in zona c'è già il centro di accoglienza profughi di via Fantoli. Tanto per sottolineare quanto la situazione sia già pesante per i residenti».

«Mi sforzo, senza riuscirci, di comprendere le ragioni di tutti questi misteri, visto che poi tanto le notizie si vengono a sapere sempre in qualche modo - prosegue Bassi -. Tutto passa sopra le nostre teste, gli enti locali vengono esclusi da ogni comunicazione. Creando una politica sbagliata, che porta solo allarme e sfiducia verso le istituzioni».

Nella zona del Municipio 4, ricorda sempre Bassi, ci sono anche due occupazioni abusive al Corvetto che le istituzioni sembrano aver dimenticato. Quella dei giovani del «Lambretta», che da febbraio occupano una ex sala Bingo all'angolo tra via Val Bogna e via Tito Livio e un'altra, in piazza Gabrio Rosa, che porta la firma degli anarchici del «Rosa Nera», entrati con la naturalezza di chi apre la porta della propria abitazione, in un ex negozio le cui mura, di proprietà Aler, sono state affittate a un cingalese: approfittando del momentaneo ritorno dell'uomo in Patria, gli anarchici da marzo si sono stabiliti lì. Chissà come sarà contento il poveretto al suo ritorno a Milano...

«Ormai dall'alto hanno paura d'informare, sanno bene che la gente non ne può più - sbotta Silvia Sardone, consigliera comunale di Forza Italia -. La Lombardia è leader in Italia dell'accoglienza. A questo punto, mi chiedo, perché non si possa pensare a una riqualificazione degli immobili dismessi che non passi sempre e solo dall'accoglienza. La sede di Macao, in viale Molise, è proprietà della Sogemi e ora verrà venduta.

Il Comune, però, volge sempre la testa altrove quando si parla di queste situazioni».

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