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Cantone stronca il settore dell'accoglienza «Bandi fatti su misura, non c'è trasparenza»

Il presidente Anac: finora è stato il caos. Minniti: verifiche sul Comune di Isola

Cantone stronca il settore dell'accoglienza «Bandi fatti su misura, non c'è trasparenza»

Roma Non la ritiene più un'emergenza («sarebbe ridicolo continuare a considerarla tale dopo anni»), ma l'accoglienza dei migranti per Raffaele Cantone è un settore dove serve mettere paletti, stabilire regole e farle rispettare. Finora è stato caos: bandi fatti su misura per tagliare fuori la concorrenza, pochi controlli e infiltrazioni criminali.

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione parla davanti alla commissione parlamentare sui migranti. «Promuove» il decreto voluto dal ministro dell'Interno Marco Minniti con regole più stringenti per i bandi di gara e insiste sulla necessità di verifiche più puntuali, anche sulle cooperative sociali, che hanno a disposizione deroghe troppo significative.

Un esempio su tutti: il Cara di Mineo. «Il classico bando su misura, scritto in modo tale da escludere la concorrenza, escludendo la divisione in lotti: mancava solo che fosse indicato anche il nome del vincitore», dice Cantone. Lui che aveva acceso un faro sul centro di accoglienza di Catania ancora prima di Mafia Capitale, sollevando dubbi che però non vennero accolti bene.

«Ci fu un vero e proprio fuoco di sbarramento contro il nostro provvedimento - ricorda il presidente Anac - che fu oggetto anche di attacchi in qualche audizione parlamentare, mentre il Cara si rifiutò di revocare l'atto nonostante quanto emerso». Cantone da una parte elogia i servizi sociali («una delle parti migliori del Paese»), ma allo stesso tempo mette in guardia contro un settore che continua ad essere «macchiato da interessi e situazioni di tipo patologico».

Bisogna fare attenzione, dice, perché «spesso chi offre la soluzione al problema dell'accoglienza è benvenuto, e nessuno si fa troppe domande su come effettivamente i problemi vengano risolti».

Tra le situazioni patologiche indicate da Cantone c'è l'attenzione delle mafie per la gestione dell'accoglienza, come è emerso dalla vicenda di Isola Capo Rizzuto, che è «solo uno dei casi in cui è documentata la presenza di organizzazioni criminali ed è qualcosa per sua natura destinato a ripetersi».

Nel comune calabrese il ministro dell'Interno ha disposto ieri la verifica di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.

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