Cronaca locale

De Pasquale: «Ma perché l'Amsa fa lo sponsor?»

Paola Fucilieri

Una sola manifestazione, un unico percorso, per la gente, le associazioni, i sindacati, le personalità. Che, in teoria, ma solo in teoria, dovrebbero sfilare senza problemi tra Porta Venezia e il parco Sempione.

Tutto perfetto, organizzato, prevedibile, quindi? Mica tanto. A ognuno la sua preoccupazione. «Speriamo che il corteo non si spacchi» mormorano gli uomini della Digos, insieme agli altri poliziotti e ai carabinieri ormai così esperti in ordine pubblico da permettersi di fare previsioni, pensando alla partecipazione, data per certa, di autonomi appartenenti al «Cantiere» e allo «Zam». Se è vero che non si prevedono grossi intoppi dal punto di vista politico - niente scene come quelle che è possibile vedere nelle manifestazioni per la ricorrenza della morte dell'autonomo Dax e tanto meno da Primo maggio - è altrettanto reale la possibilità che gli antagonisti creino guai. Come? Semplice: protestando contro il protocollo firmato ieri, nato dal tanto sbandierato «modello Milano», ma anche e soprattutto dall'altrettanto osteggiato decreto Minniti, inviso agli autonomi e a tutta l'area dissidente dei centri sociali milanesi. Quindi non si escludono screzi tra i disobbedienti e il Pd. Che stavolta - e ormai da qualche tempo - non potrà contare sul servizio d'ordine dei sindacati.

Insomma: la manifestazione per le forze dell'ordine potrebbe essere altrettanto impegnativa quanto, per fare un paragone accettabile, quella del 25 maggio.

Intanto il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ha presentato un'interrogazione al sindaco Beppe Sala e all'assessore all'ambiente del Comune Marco Granelli riguardo alla presenza del logo di Amsa sulla comunicazione della manifestazione #20maggiosenzamurii. De Pasquale chiede infatti «a quanto ammontano le spese per i servizi effettuati da Amsa» o se Amsa fornirà il servizio di pulizia del percorso della manifestazione come sponsor tecnico oppure se «invece i costi verranno addebitati all'interno del contratto di servizio».

Caustico Max Bastoni, consigliere comunale e metropolitano della Lega Nord. «Quella di domani ha tutti i requisiti per essere bollata come una pagliacciata in grande stile. Una marcia inopportuna, dai caratteri palesemente italofobi, in cui possiamo trovarvi di tutto e di più.

Una sfilata ossimorica, dove manifesteranno fianco a fianco islamici e associazioni gay (i primi prevedono la pena di morte per i secondi), rappresentanti istituzionali - che dovrebbero garantire la legalità - e antagonisti, paladini dell'illegalità e dell'abusivismo».

Commenti