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L'altolà di Forza Italia "No al colpo di mano Serve il proporzionale"

Il veto di Berlusconi: favorisce Pd e Lega Ma il fronte azzurro del Nord vuole trattare

L'altolà di Forza Italia "No al colpo di mano Serve il proporzionale"

B asta forzature, tentativi di spallata, furbizie. E soprattutto no a una legge elettorale che altro non è che un Mattarellum «geneticamente modificato», un abito ritagliato a misura di Matteo Renzi. La posizione di Silvio Berlusconi e di Forza Italia resta fermamente contraria alla proposta last minute presentata dal Partito democratico, ribattezzata «Rosatellum», dal nome dell'ideatore, Ettore Rosato.

Così mentre il Pd cerca di forzare i tempi per portare la proposta in aula il 29 maggio, Forza Italia è in assetto da combattimento, promette guerra aperta e sostiene, con Francesco Paolo Sisto che la proposta «è il classico colpo sotto la cintura che Renzi prova ad assestare», con Gregorio Fontana che «Renzi vuole imporre qualcosa che imporre non può» e con Lucio Malan che parlando a Intelligonews rileva che «la cosa più logica sarebbe riconoscere a ognuno il proprio peso senza alterare il voto con premi che nelle intenzioni di Renzi dovrebbero regalare la maggioranza al Pd non avendo neppure un terzo dei voti degli italiani».

Il nodo è la reale strategia renziana. In molti si chiedono se il segretario Pd non voglia semplicemente provocare l'incidente parlamentare al Senato e portare il Paese alle urne a novembre. Dentro Forza Italia si racconta che dal Pd sarebbe arrivato un messaggio a Palazzo Grazioli collegato proprio alla possibile accelerazione elettorale. In pratica il Nazareno avrebbe fatto capire che o Forza Italia vota il Rosatellum _ e a quel punto si allungano i tempi dato che bisognerebbe ridisegnare i collegi - oppure si va a votare in autunno e svanisce la possibilità di una riabilitazione di Berlusconi da parte del Tribunale di Strasburgo.

Il presidente di Forza Italia, però resiste, chiede una legge di impianto proporzionale e ribatte che questa proposta favorisce il voto di apparato piuttosto che di opinione, quindi è un vantaggio per Pd e Lega. Inoltre Renato Brunetta avrebbe presentato proiezioni che mostrerebbero come i principali beneficiari del Rosatellum sarebbero il Pd e la Lega, con Forza Italia penalizzata soprattutto al Sud. Non è un caso che proprio i parlamentari meridionali si siano fermamente schierati contro questa soluzione e abbiano fatto arrivare un chiaro messaggio anche al leader del partito, mentre alcuni dirigenti del Nord, come Paolo Romani e Giovanni Toti non sarebbero del tutto contrari all'apertura di una trattativa.

Lo stesso Romani, peraltro, da tempo stava lavorando al progetto di un gruppo parlamentare che al Senato riunisse la galassia centrista-popolare-liberale vicina al centrodestra. Un progetto di ricomposizione benedetto da Berlusconi che ieri ha portato alla nascita della «Federazione della Libertà». L'obiettivo del Cavaliere è quello di fare di questo gruppo la gamba moderata della coalizione, nel solco del Ppe, mettendo insieme Idea di Gaetano Quagliariello, l'Udc di Lorenzo Cesa e Antonio De Poli, i Liberali rappresentati da Cinzia Bonfrisco, ma anche Serenella Fuksia, ex M5S, Francesco Aracri, Michelino Davico, Giovanni Bilardi e Ulisse Di Giacomo. Carlo Giovanardi, di «Idea», uno dei dieci senatori che ha dato vita al nuovo soggetto politico, lo dice chiaramente: «La nostra iniziativa politica è stata fatta d'intesa con Berlusconi. Del resto, se vogliamo unire il centrodestra dappertutto, c'è bisogno di parlarci».

Il primo effetto, però, potrebbe essere una azione di blocco del nuovo gruppo al Senato contro il Rosatellum e ogni tentativo di forzatura targato Pd.

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