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A Trapani i magistrati hanno già votato: eliminati tutti i candidati di centrodestra

Dopo il caso D'Alì, arrestato anche Fazio. Ed è un coro: rinviare le urne

A Trapani i magistrati hanno già votato: eliminati tutti i candidati di centrodestra

Altro che primarie per selezionare i candidati. Altro che elezioni l'11 giugno per scegliere il sindaco. A Trapani il voto amministrativo è stato anticipato. E a votare al posto dei cittadini è stata la procura di Palermo, che in un sol colpo ha fatto bingo, eliminando dalla corsa due candidati su cinque. Di quale schieramento? Ecco, bravi, centrodestra, indovinato. E così all'indomani della richiesta di soggiorno obbligato per il senatore di Forza Italia e candidato primo cittadino Antonio D'Alì - due volte assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ma ugualmente «pericoloso socialmente» per i pm che hanno chiesto l'obbligo di dimora un'ora dopo la presentazione delle liste - ecco che arriva l'arresto del deputato regionale, ex sindaco e noto imprenditore vinicolo Girolamo Fazio, per una storia di favori e mazzette legate al trasporto marittimo e alla Liberty Lines di Ettore Morace, anche lui arrestato. Vicende diverse, non legate tra loro. Ma con un denominatore comune: lo stravolgimento del quadro politico, con l'eliminazione dalla corsa a sindaco dei candidati del centrodestra.

Una situazione mai vista. Una sorta di riedizione in salsa giudiziaria dei «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie, o meglio dell'inciso finale del titolo, («e non ne rimase nessuno»). In corsa sono rimasti in tre, Pd, M5s e una lista civica di sinistra. D'Alì, ricevuta la richiesta di soggiorno obbligato che verrà discussa a luglio, ha deciso di sospendere la campagna elettorale. Ora la nuova bomba che mette fuori gioco l'unico candidato di centrodestra rimasto. Nel giro di 48 ore. Girolamo Fazio, Mimmo per tutti è stato arrestato per corruzione. Gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. È accusato di avere fatto pressioni sul Cga per far dar torto alla Regione in un contenzioso con i re dei traghetti Morace. Non solo. A Fazio si contesta anche di avere fatto «indebite pressioni» per favorire Morace (alla moglie di uno dei Morace, Vittorio, voleva affidare la poltrona di assessore), e di avere avuto in cambio l'assunzione di un nipote, l'uso di una Mercedes e contributi per la campagna elettorale.

A Trapani è il caos. E da più parti si invoca il rinvio delle elezioni. «Procedere a carico di candidati il giorno dopo la formale presentazione delle liste, non contribuisce in maniera inesorabile a delegittimare le Istituzioni?», chiede il leader dell'opposizione all'Ars, Nello Musumeci. I Verdi si appellano al ministro dell'Interno Marco Minniti perché sposti la data del voto. E la stessa cosa fa il governatore Crocetta, a sua volta indagato: «A Trapani non ci sono più le condizioni per un voto democratico. Mi auguro ci sia un rinvio».

E il terremoto sfiora anche Palermo. Un avviso di garanzia è stato notificato a Marianna Caronia, ex deputata regionale, candidata per il Consiglio comunale con Fabrizio Ferrandelli.

Ma lei annuncia: vado avanti.

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