Economia

Maxi contratto in Russia Maire sulla strada dell'Est

Commessa record da 3,9 miliardi con Gazprom «E non è finita qui». Possibili nuovi accordi

Maxi contratto in Russia Maire sulla strada dell'Est

Maire Tecnimont festeggia l'assegnazione di una maxi commessa in Russia da 3,9 miliardi di euro e chiude la seduta in rialzo del 3,8% a 4,02 euro, sui massimi dal giugno 2013. «È il più grande contratto che Maire Tecnimont si sia mai aggiudicata. Ed è solo il primo passo in vista di un futuro possibile rafforzamento ad Est» dice al Giornale Pierroberto Folgiero amministratore delegato del gruppo di impiantistica leader nell'ambito petrolchimico. Per il portafoglio ordini che, a fine marzo si attestava a 5,82 miliardi, si tratta di una forte accelerazione. E potrebbe non essere finita qui. «A fine marzo avevamo presentato offerte legate a iniziative commerciali per 9,5 miliardi, un valore che includeva, ovviamente, anche la maxi commessa appena ottenuta. C'è comunque ancora spazio per la realizzazione di ulteriori opportunità di sviluppo» sottolinea il top manager.

L'accordo raggiunto tra Gazprom e Maire Tecnimont in consorzio con la cinese Sinopec prevede la realizzazione di utilities e infrastrutture per uno dei tre pacchetti del progetto Amursky Gas Processing Plant (Agpp), nella regione di Amur, nell'estremo oriente russo. La maggior parte delle attività di progetto è concentrata nei primi due anni, a partire dalla firma del contratto, anche se il completamento del progetto è previsto entro la fine del 2023.

Il progetto è strategico per l'intero complesso Agpp che, una volta completato, sarà uno dei più grandi impianti di trattamento gas al mondo, con una capacità di trattamento di 42 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno, e costituirà un tassello fondamentale nella fornitura di gas naturale alla Cina. In tutto per la realizzazione del progetto Agpp sono stati investiti 11,5 miliardi di euro. «Una volta trattato, il gas sarà fornito in parte alla Cina e l'altra parte sarà utilizzata per realizzare impianti di downstream» commenta il manager. La federazione Russa dovrebbe infatti investire in impianti petrolchimici che saranno alimentati da prodotti associati al gas naturale.

Anche in vista di queste prospettive future, Folgiero appare piuttosto fiducioso rispetto ai possibili sviluppi e a nuove opportunità di business che potrebbero nascere dalla seconda fase di espansione.

La commessa risulta strategica per Maire Tecnimon anche dal punto di vista della diversificazione geografica. La società, che negli ultimi tre anni ha portato avanti un importante piano di sviluppo assumendo 1300 persone nel mondo, punta infatti a rafforzarsi nel Far East considerata uan zona decisiva «per la posizione logistica nell'ambito della petrolchimica» oltre che negli Usa v «terra promessa nella estrazione del gas non convenzionale». Non è tuttavia previsto alcuno shopping, se non per l'acquisizione eventuale di brevetti in ambito tecnologico.

Folgiero conferma infine i target sull'anno: ricavi per 2,8-3 miliardi di euro (dai 2,4 miliardi registrati a fine 2016), un ebitda compreso tra 170 e 180 milioni (da 160 milioni di euro) e una posizione finanziaria in pareggio o addirittura positiva fino a 50 milioni (da un debito di 42,8 milioni).

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