Politica

Caso Berlusconi, l'udienza alla Corte dei diritti dell'uomo fissata il 22 novembre

L'udienza fissata alla Gran Camera della Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Il ricorso di Berlusconi riguarda la retroattività della cosiddetta "legge Severino"

Caso Berlusconi, l'udienza alla Corte dei diritti dell'uomo fissata il 22 novembre

Adesso una data, finalmente, c'è: il 22 novembre la Camera Grande della Corte europea dei Diritti del'Uomo esaminerà il ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la sua esclusione dal Senato in base alla legge Severino. Dopo una attesa che pareva interminabile, i giudici della Corte dovranno decidere se la legge Severino, in base alla quale il Cavaliere è stato estromesso dal Parlamento, poteva venire applicata a vicende accadute assai prima della sua entrata in vigore. Se, come sostengono gli avvocati del leader di Forza Italia, nessuna sanzione può essere applicata retroattivamente, i giudici potrebbero costringere l'Italia a reintegrare nel suo seggio Berlusconi e soprattutto a renderlo candidabile in occasione delle prossime elezioni politiche.

Il ricorso a Strasburgo era stato depositato dai difensori di Berlusconi nell'autunno del 2013, quando il Senato aveva stabilito la sua decadenza dal seggio, essendo divenuta definitiva la condanna per la vicenda dei diritti tv. Nonostante la gravità e la rilevanza della vicenda, l'attesa è durata oltre tre anni e mezzo, giustificati dalla lunga lista di procedimenti in lista d'attesa davanti alla Corte del capoluogo alsaziano. La Corte aveva rifiutato di esaminare la vicenda con procedura di urgenza, e così pure di emanare un provvedimento provvisorio per consentire all'ex premier di partecipare alle scorse elezioni europee. Il governo italiano, che si costituisce in giudizio contro la richiesta di Berlusconi, ci aveva messo del suo presentando con grande lentezza le risposte ai chiarimenti chiesti da Strasburgo. E solo recentemente si erano colti i segnali di una accelerazione, con la decisione di assegnare il caso alla Camera Grande della Corte, il massimo organo giudicante, l'unico che tiene le sue udienza a porte aperte.

Dalla sua parte, oltre a un nutrito pool internazionale di avvocati, Berlusconi a novembre avrà anche un precedente importante: la sentenza che nel 2014 la Corte emise su un ricorso analogo presentato da un parlamentare molisano di centrosinistra, Marcello Maniscalco. In quel caso, la Corte stabilì che la "Severino" non si può applicare a fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore.

Il pool legale del Cavaliere ritiene che lo stesso criterio debba valere anche per Berlusconi.

Commenti