Economia

Open Fiber parte da 4,6 milioni di case

Via libera alla rete in fibra nelle aree «bianche» di sei grandi Regioni

Maddalena Camera

Allo Stato Italiano costerà 675 milioni di euro realizzare la prima tranche di rete in fibra ottica nelle aree bianche, ossia quelle a fallimento di mercato. La gara se l'è aggiudicata, in ribasso rispetto agli 1,45 miliardi previsti dal bando, Open Fiber (società di Enel e Cdp) che ieri ha firmato con il governo i contratti per l'assegnazione della stesso. Ossia del primo dei tre bandi per cui il governo ha stanziato 3 miliardi per raggiungere gli obiettivi di copertura del paese al 2020.

Il primo bando è anche il più importante, visto che i cinque lotti (per Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana) prevedono di raggiungere con la fibra 4,6 milioni di case, la metà di quelle che dovrà toccare il piano per la banda ultra larga. «Il risparmio sulla gara permetterà al governo di reimpiegare risorse nel programma» hanno detto il ministro per la Coesione Claudio De Vincenti e il sottosegretario Antonello Giacomelli, mentre Infratel ha seguito la parte tecnica. Open Fiber ha vinto con una offerta al ribasso: il costo medio per collegare una unità immobiliare è infatti di circa 200 euro mentre quello stimato è di 140 euro. Anche la parte tecnica è stata importante. La società guidata da Tommaso Pompei ex ad di Wind, prevede un massiccio utilizzo della «fibra fino in casa» (Ftth) con livelli di copertura con connessione a 100 Mega per l'87% delle unità immobiliari. Per questo è stato preferito a Telecom che aveva invece scelto la fibra fino all'armadietto, con il doppino in rame fino all'abitazione (Fttc).

Telecom comunque non sta a guardare e con il suo progetto Cassiopea è certa di collegare il 95% dell'Italia a banda ultralarga entro metà 2018 con tecnologia Fttc che nel frattempo è migliorata e ora, dice Telecom, consente velocità di navigazione pari a 200Mb. E proprio ieri, non a caso, Tim ha annunciato di aver portato la banda ultralarga a 200 Mb già in 1.300 comuni italiani. In arrivo c'è la seconda gara, che riguarda undici regioni e che molto probabilmente vincerà ancora Enel. Sul tavolo però ci sono anche altri problemi.

Giacomelli infatti ha già promesso che Open Fiber proporrà prezzi all'ingrosso per l'accesso alla rete agli altri operatori pari alla metà di quelli previsti oggi nelle aree «nere». «Così la connessione al cliente finale - ha detto De Vincenti- costerà meno a Canicattì che a Milano». Un elemento che porterà certamente Telecom a chiedere ad Agcom, che fissa le tariffe all'ingrosso, di poter applicare le medesime condizioni.

Open Fiber sarebbe comunque favorita anche per il terzo lotto di gara. Del resto Telecom, dopo aver promosso ricorsi contro la prima gara, si è ritirata dalla seconda lanciando un suo piano per investire nelle aree bianche.

Il risultato sarà quello di avere due reti in fibra ottica per aree a fallimento di mercato che sono quelle poco interessanti per gli operatori.

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