Cronaca locale

«Ora uno scatto nel rivendicare più autonomia»

Filippo Barberis, capogruppo Pd. Soddisfatto del primo giro di boa?

«É stato un anno importante per Milano, tutti si aspettavano che dopo Expo ci fosse un abbassamento della guardia invece nel primo mese abbiamo chiuso il Patto con il governo, il sindaco è volato a Londra per attirare l'Ema dopo la Brexit e il commercio internazionale, si è lavorato su progetti ambiziosi come il prolungamento del metrò a Monza e Baggio. E giorni fa abbiamo votato la mozione sugli Scali Fs, la maggioranza si è dimostrata più compatta rispetto al passato».

Su quali temi serve uno scatto?

«Milano non è un comune come gli altri e non può avere le stesse regole, dobbiamo avere la capacità di spingere con più forza su una maggiore autonomia. Anche senza avere un euro in più da Roma, dobbiamo ottenere però maggiore flessibilità sulla spesa e più collaborazione con i privati. Altra sfida su cui c'è ancora da fare: accelerare il funzionamento della macchina burocratica. Ce ne sarebbe una terza ma non dipende da Sala».

Prego.

«Modificare il regolamento del consiglio comunale, contingentando i tempi. Discutere per 16 sedute del regolamento portuale della Darsena è assurdo».

L'assessore che ha lavorato meglio?

«Abbiamo lavorato molto bene in Consiglio con Pierfrancesco Maran sugli Scali, è stato un ottimo esempio di collaborazione tra giunta e aula».

E chi può fare meglio?

«Sarebbe bello che dall'assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini arrivassero anche proposte sulla semplificazione della macchina amministrativa. Lavorando in squadra lui e Roberta Cocco (Sistemi Digitali) possono velocizzare il rapporto Comune-cittadini».

E un consiglio a Renzi e Sala per superare le tensioni?

«Si sono visti a Roma è l'incontro è stato molto positivo. É giusto che il sindaco di Milano rivendichi una propria autonomia politica, e Renzi deve essere capace di ascoltare il valore aggiunto che arriva da questo pensiero autonomo».

ChiCa

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