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Ius soli, la Chiesa insiste: "A chi nasce in Italia venga riconosciuta la cittadinanza"

Monsisgnor Becciu benedice lo ius soli: "Si riconosca la dignità delle persone". E sugli attentati: "Niente ferma il Papa nel dialogo interreligioso"

Ius soli, la Chiesa insiste: "A chi nasce in Italia venga riconosciuta la cittadinanza"

Il Vaticano torna alla carica. E, all'indomani dello scontro durissimo con la Lega Nord, torna a fare lo spot alla legge sulla cittdinanza che, se approvata in parlamento, porterebbe in Italia lo ius soli. Dopo il presidente della fondazione "Migrantes", monsignor Gian Carlo Perego, e il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, oggi tocca a Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato della Santa Sede. La linea è sempre la stessa: "A chi nasce qui in Italia venga riconosciuta la cittadinanza".

"Il Vaticano non si è ancora espresso, aspettiamo la decisione del parlamento italiano ma è chiaro che vorremmo che si riconoscesse la dignità delle persone che arrivano nel nostro Paese". A margine di una presentazione di un libro su papa Francesco, l'arcivescovo Becciu torna a difendere a spada tratta lo ius soli auspicando apertamente che "a chi nasce qui in Italia venga riconosciuta la cittadinanza". Il sostituto della segreteria di Stato della Santa Sede non fa troppi giri di parole e sposa la linea della sinistra terzomondista che in parlamento sta cercando di fare l'impossibile pur di far approvare il disegno di legge nonostante il muro alzato dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle a fronte dell'emergenza immigrazione e dei continui attentati di matrice islamica nel cuore dell'europa. "Come Chiesa - ha ribadito Becciu riprendendo le parole pronunciate ieri da Galantino - noi siamo vicino a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto".

Monsignor Becciu è tornato a parlare anche dell'emergenza terrorismo islamico. E ha ricordato, ancora una volta che papa Francesco andrà avanti a dialogare con l'islam, nonostante gli ultimi atti terroristici. "Ovviamente - ha sottolineato - vi è preoccupazione per la sicurezza delle nostre città e solidarizziamo con il popolo britannico (teatro degli ultimi attentati terroristici, ndr) ma il Papa niente lo ferma, nel dialogo, nella speranza che prevalga il senso del bene, della pace e della collaborazione. Niente quindi ci blocca per continuare il dialogo interreligioso. Malgrado tutto si va avanti...

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